“Non amiamo a parole ma con i fatti” questo il motto di Papa Francesco della giornata mondiale dei poveri indetta per domenica 19 novembre 2017 e che richiama la prima lettera di Giovanni 3,18.
La Giornata si celebra per la prima volta domenica 19 ed è stata istituita da Papa Francesco al termine del Giubileo della Misericordia nella lettera apostolica “Misericordia et misera”.
“Gli ultimi saranno i primi” dice Gesù e proprio a loro è dedicata questa domenica. I poveri siamo noi quando emarginazione, dipendenza, violenza, solitudine, ignoranza, schiavitù, esilio e miseria segnano il nostro volto e la nostra vita.
E il Signore ci ha amati per primo, dando tutto se stesso, anche la propria vita. Cosi siamo chiamati a fare con gli altri e soprattutto con i poveri, i fratelli e le sorelle che si trovano in necessità.
L’Apostolo Giacomo nella sua lettera scrive: ”Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano? Voi invece avete disonorato il povero! Non sono forse i ricchi che vi opprimono e vi trascinano davanti ai tribunali? (…) A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Cosi anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta”. (2,5-6.14-17).
Tra i tanti testimoni e santi che nel tempo e nei secoli hanno dato un esempio credibile di vita cristiana vissuta nella verità spicca San Francesco d’Assisi. Egli fuggiva i lebbrosi ma scelse di abbracciarli, fargli l’elemosina e più di tutto scelse di stare con loro: “ Quando ero nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi, e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da loro, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di animo e di corpo”. FF110.
Papa Francesco ricorda: “invito la chiesa intera e gli uomini e le donne di buona volontà a tenere fisso lo sguardo, in questo giorno, su quanti tendono le loro mani gridando aiuto e chiedendo la nostra solidarietà. Sono nostri fratelli e sorelle, creati e amati dall’unico Padre celeste. Questa giornata intende stimolare in primo luogo i credenti perché reagiscano alla cultura dello scarto e dello spreco, facendo propria la cultura dell’incontro. Dio ha creato il cielo e la terra per tutti; sono gli uomini, purtroppo, che hanno innalzato i confini, mura e recinti, tradendo il dono originario destinato all’umanità senza alcuna esclusione”.
Domenica mattina il Papa celebrerà la Santa Messa nella Basilica Vaticana e pranzerà in aula Paolo VI con i numerosi poveri invitati, tra i quali i clochard di Piazza S. Pietro.
Il Papa ha chiesto a tutti i fedeli di prepararsi accogliendo chi si trova in particolari condizioni di povertà. In Italia sono molte le diocesi che hanno risposto con diverse iniziative di incontro, solidarietà e aiuto concreto.
Anche la comunità di Sant’Egidio farà festa in tutto il mondo e sottolinea in una nota:
”In un tempo in cui sembrano prevalere atteggiamenti di chiusura di fronte a chi è in difficoltà, la Giornata Mondiale dei Poveri, dimostra come invece sia possibile, con il contributo di tanti, superare l’indifferenza per costruire un mondo più umano e vivibile, in cui ci sia posto per tutti”.
Papa Francesco dice ancora di lasciarci trasformare dalla forza della preghiera al Padre:
“A fondamento delle tante iniziative concrete che si potranno realizzare in questa Giornata ci sia sempre la preghiera. Non dimentichiamo che il Padre Nostro è la preghiera dei poveri. La richiesta del pane, infatti, esprime l’affidamento a Dio per i bisogni primari della nostra vita. Ai discepoli che chidevano a Gesù di insegnare loro a pregare, Egli ha risposto con le parole dei poveri che si rivolgono all’unico Padre in cui tutti si riconoscono come fratelli”.