San Geminiano Patrono di Modena si festeggia il 31 gennaio.
Le sue origini sono modenesi e la sua famiglia probabilmente romana di origine senatoria. Diacono del vescovo Antonio de Modena, quando morì dovette succedergli anche contro la sua volontà, infatti tentò di scappare da Modena per non accettare la carica, ma venne raggiunto e dovette ubbidire al volere divino.
Secondo la tradizione il suo mandato fu particolarmente proficuo, infatti fece convertire totalmente la città al cristianesimo e e consacrare tutti i templi pagani al nuovo culto.
Fatto fondamentale che segna il suo episcopato fu l’ospitalità data a Sant’Anastasio d’Alessandria, quando fu esiliato dall’Egitto per le sue controversie con gli eretici ariani.
Della vita di San Geminiano si sa poco, una delle cose a noi riportate è stata la lotta contro l’eresia di Giovaniano e che partecipò al consiglio dei vescovi dell’Italia settentrionale, presieduto da Sant’Ambrogio di Milano, sempre per condannare l’eresia si Giovaniano.
E’ stato uomo di pietà e preghiera ed è ricordato per il suo potere sui demoni, che lo condusse alla Corte di Costantinopoli, per guarire la figlia dell’Imperatore Gioviano.
Geminiano morì il 31 gennaio del 397
Modena ha grande stima e considerazione del suo Patrono, di lui si ricordano diversi miracoli memorabili.
Nel secolo delle invasioni barbariche, nel 451, salvò la città di Modena rendendola invisibile con una fitta nebbia, in modo da non farla trovare agli invasori germanici guidati da Attila.
Il miracolo del bombo che, sfuggito alle mani della madre, cadde dalla torre della cattedrale, grazie alle preghiere della donna, Geminiano protese un braccio e afferrò per i capelli il piccolo salvandolo.
Un altro avvenimento degno di nota fu anni dopo la sua morte, quando il 7 novembre del 1898 una tremenda alluvione colpí la città di Modena. Le acque arrivarono fino al Duomo, ma neanche una goccia bagnò i fedeli raccolti in preghiera al suo interno.
La città lo festeggia il giorno della sua morte, il 31 gennaio di ogni anno, quando vengono esposte le sue spoglie.
Durante la festa patronale più di 500 venditori provenienti da tutta Italia espongono le più prelibate leccornie, ma l’indiscussa regina della fiera è la piadina con la porchetta.