La Settimana Santa è uno dei momenti più importanti per un credente, giorni di raccoglimento e preghiera con tanti cerimoniali.
Trascorrere le vacanze di Pasqua in Italia è un’esperienza carica di suggestione. Da Nord a Sud, nelle grandi città così come nei piccoli paesi, riti, processioni e feste popolari invadono le strade per commemorare la Passione e la morte di Gesù.
In questi momenti, il forte trasporto religioso si fonde con il profondo e orgoglioso senso di appartenenza, restituendo un’amalgama di emozioni che è difficile persino raccontare. In tutta la Penisola, assistere a queste manifestazioni non è affatto difficile: con gelosa attenzione, ogni paese conserva e tramanda i propri rituali che, tra sacro e profano, si manifestano in riti penitenziali e processioni pittoresche. A Roma, cuore della cristianità, il venerdì santo viene celebrata la Passione nella Basilica Vaticana, la Via Crucis con papa Francesco invece si tiene nella serata dal Colosseo.
A Orte, in provincia di Viterbo, si svolge una delle processioni più antiche d’Italia. Nelle strade della cittadina sfilano le confraternite che portano con sé croci e altri simboli della Passione, seguiti a piedi scalzi dai penitenti vestiti con saio e cappucci dai colori differenti, a seconda dell’appartenenza alle varie confraternite che partecipano alla rievocazione. Particolarmente emozionante è la processione notturna dove il gruppo di Marie nerovestite, un gruppo di signore che indossano abiti scuri in segno di lutto, segue il corteo funebre del Cristo Morto, in attesa della Resurrezione.
Chieti è protagonista di un’altra processione del Venerdì Santo molto antica, addirittura pare che risalga all’842 d.C.. Vi prendono parte le confraternite cittadine, religiosi e tanti altri rappresentanti di realtà cittadine. A Sulmona, in provincia dell’Aquila, si può assistere alla Sacra Rappresentazione della Madonna che scappa in piazza. Come suggerisce il nome del rito, che affonda radici nell’antichità, la suggestiva tradizione pasquale rievoca il momento in cui gli apostoli Pietro e Giovanni vengono a conoscenza per primi della resurrezione di Gesù e riferiscono l’avvenimento prodigioso alla Vergine Maria. La statua della Madonna Addolorata, che campeggia nella gremita piazza centrale alla presenza di migliaia di fedeli e curiosi, viene portata in processione a grandissima velocità, in una corsa perfetta, senza tentennamenti, per ricordare il momento in cui la Madonna, piena di gioia, corre a riabbracciare il proprio figlio risorto. Nella corsa, la Madonna perde il velo nero, simbolo di lutto, e contemporaneamente vengono rilasciate decine di colombe a festa, segno di gioia e celebrazione. Questa contrapposizione tra dolore e felicità rappresenta la complessità del significato della processione. Da un lato, la Madonna viene portata in processione per ricordare e commemorare la sua morte, ma dall’altro lato, viene anche celebrata la sua vita e il suo ruolo di madre di Gesù.
Inoltre, la processione della Madonna che perde il velo nero può essere vista come un simbolo di speranza e rinascita. Anche se la morte è presente, il velo che rappresenta il lutto viene tolto, lasciando spazio alla luce e alla gioia. Questo simbolismo può essere interpretato come un invito a guardare oltre la morte e a concentrarsi sulla vita e sulla speranza.
La processione dei Crociferi a Noicattaro (Bari) è una delle più antiche in Italia. I partecipanti indossano un saio nero, portando una croce di legno sulla spalla e camminando scalzi. Si fermano in ogni chiesa, entrando in ginocchio fino all’altare, e si fustigano con una catena legata alla caviglia.
A Procida, il Venerdì Santo, si tiene la Processione dei Misteri che consiste nel trasporto a mano di enormi carri allegorici attraverso le strette strade dell’isola. I partecipanti alla congrega dei Turchini, vestiti con saio celeste e cappuccio bianco, portano avanti questa tradizione antica risalente al Seicento. La manifestazione sacra attrae fedeli da tutto il golfo di Napoli.