Papa Francesco descrive i Santi Arcangeli come “grandi contemplativi” del Signore, pronti a servirlo. Essi sono stati inviati dallo stesso Signore per guidarci nel percorso della nostra vita.
Con queste parole il Santo Padre ci vuole spiegare il loro ruolo importante per la salvezza degli uomini e bisogna pregare per loro in maniera semplice.
Secondo la tradizione dell’angelologia cristiana gli arcangeli sono sette in totale ma nella Bibbia compaiono solo tre di essi: Michele che viene riconosciuto come arcangelo in uno dei libri del Nuovo Testamento (Lettera a Giuda), gli altri Gabriele e Raffaele vengono rappresentati come angeli.
Nei diversi antichi manoscritti i loro nomi non erano sempre uguale perché ogni autore traducevano dall’ebraico secondo la fonetica più adatta nella loro lingua.
Il più antico riferimento riguardante il sistema degli arcangeli compare in un opera post-biblica del prima secolo a.C. (il libro di Enoch).
Il cristianesimo primitivo ebbe un senso problematico con il culto degli angeli influenzato da certe pratiche ebraiche eterodosse e dalla fede pagana dei messaggi divini.
Anche in Occidente si dovette abbandonare il culto perché i nomi dei quattro arcangeli meno conosciuti venivano associati ai demoni.
Bisogna aspettare il 1516 quando il sacerdote Lo Duca scoprì le immagini di esse nella Basilica della Cappella Palatina di Palermo riportando i loro nomi, motti e attributi.
Questo nuovo interesse devozionale portò alla fondazione della Confraternita dei Sette Arcangeli, a cui aderì anche l’Imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo V d’Asburgo.
Trasferendosi a Roma, Lo Duca, scrittore di testi liturgici sul culto degli arcangeli, riuscì a convincere il Papa Paolo IV ad avviare la costruzione della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, seguendo il progetto di Michelangelo Buonarroti.
Nonostante questa parziale diffusione del culto, nel corso dei secoli la Chiesa ha mantenuto sempre un po’ di prudenza.
In un decreto (Litteris Diei) del 1992 viene dichiarato dal magistero pontificio la possibilità di insegnamento di nozioni sugli angeli e arcangeli senza ogni forma e pratica di consacrazione al di fuori del culto ufficiale.
Il titolo di arcangelo deriva dall’immaginazione di una corte celeste in cui sono presenti gli angeli divisi secondo gradi e dignità.
Nella sfera più elevata sono presenti i tre più noti arcangeli poiché la Sacra Scrittura affida a ciascuno di essi una particolare missione e un nome significativo nel servire Dio.
Come riportato anche nelle immagini della Cappella Palatina, San Michele che dal latino si traduce “Chi è come dio?” rappresenta l’arcangelo che combatte contro Satana per proteggere il suo popoli, essendo il difensore degli amici di Dio.
San Gabriele, “Forza di Dio”, comunica a Daniele le intenzioni di Dio e rappresenta l’arcangelo dell’annunciazione di Maria per la nascita di Gesù e a Zaccaria per quella del Giovanni Battista.
Infine San Raffaele, “Dio ha Guarito”, rappresenta l’arcangelo per la guida dei viandanti, la guida che cammina con tutti, accompagnando in particolare il giovane Tobia nel suo viaggio riuscendo a guarire suo padre dalla cecità.
La loro memoria liturgica viene effettuata il 29 Settembre.