Il ritorno della processione di maggio per il Miracolo di San Gennaro.

di Pubblicato in Eventi, News, Ricorrenze Religiose


In date ufficiali e solenni, per ben tre volte l’anno, San Gennaro, il Santo Patrono di Napoli rinnova il suo legame con la città e i fedeli, il suo sangue viene esposto di fronte a migliaia di persone che attendono in trepidante attesa che si sciolga. Nel sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre, tutti accorrono in Cappella e nel Duomo per assistere al prodigio della liquefazione.

Così, dopo tre anni di stop, due dei quali dovuti all’emergenza sanitaria, ritorna la processione di maggio per il miracolo di San Gennaro, il primo dei tre prodigi della liquefazione del sangue del Santo Patrono di Napoli che i fedeli aspettano con rinnovata fede. Partendo dal Duomo, la processione si snoda nel centro antico lungo le strade di Forcella e dei Decumani fino a raggiungere la Basilica di Santa Chiara, tutto questo avviene per tradizione il sabato che precede la prima domenica di maggio e quest’anno cade il 30 aprile.

Nel 2019 si ebbe un fermo per maltempo, e nel 2020 e 2021 per le norme anti Covid, ma finalmente quest’anno la processione tornerà a svolgersi, anche se con alcune precauzioni e in forma leggermente limitata. L’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia alla testa del corteo, insieme al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi in qualità di presidente della Deputazione di San Gennaro (organismo laico che gestisce la Cappella del Tesoro di San Gennaro e presieduto di diritto dal primo cittadino partenopeo). La partenza dal Duomo è prevista intorno alle 17 per dirigersi direttamente a Santa Chiara, senza quindi il tradizionale passaggio per Forcella. Processione ridotta nel percorso, ma anche nel numero dei partecipanti: le autorità non vi prenderanno parte, attendendo l’arrivo del corteo a Santa Chiara, mentre in processione saranno portati solo il busto e le reliquie di San Gennaro, queste ultime contenenti l’ampolla con il sangue del quale si attende la liquefazione, non saranno invece trasportati i busti dei Santi compatroni.

Alle 18.00 è previsto l’arrivo a Santa Chiara, sarà solo lì che l’Arcivescovo annuncerà ufficialmente l’eventuale avvenuto prodigio ai fedeli con il canonico sventolio di un fazzoletto bianco da parte di un membro della Deputazione.

La processione di maggio si svolge in ricordo della traslazione delle reliquie del Santo dal cimitero posto nell’agro marciano, nel territorio dell’attuale quartiere di Fuorigrotta, fino alle Catacombe di Capodimonte, poi denominate, per questo motivo, di San Gennaro. La processione è chiamata anche «degli infrascati» per l’abitudine del clero partecipante di proteggersi dal sole, coprendosi il capo con corone di fiori.

Autore: Redazione