Nella catechesi dello scorso mercoledì, Papa Francesco dà spazio e attenzione alla preghiera quotidiana. Proprio nel quotidiano possiamo incontrare Dio con la nostra preghiera, perché “non ci sono momenti più adatti di altri” per istaurare il nostro dialogo con Dio. Concentrandosi sull’oggi, cercando di non pensare al passato o al futuro, possiamo privilegiare l’incontro con il divino.
Ogni momento della nostra giornata è quindi il momento giusto, ed ogni luogo è il luogo giusto. Dio ci segue e possiamo rivolgerci a lui “per le strade, negli uffici, sui mezzi di trasporto”. Come un innamorato che sente la persona amata sempre vicina al proprio cuore, ovunque vada, così possiamo portare avanti il nostro personale dialogo con Dio.
La preghiera quotidiana è la nostra porta per andare incontro a Dio, ricordando sempre i suoi precetti di amore. Infatti, ci ricorda Papa Francesco “La preghiera cristiana trasfonde nel cuore umano una speranza invincibile: qualsiasi esperienza tocchi il nostro cammino, l’amore di Dio può volgerla in bene“. La preghiera quindi come forma di amore verso gli altri e come fonte di coraggio per accompagnarci nella vita.
E poiché “il tempo è nelle mani del Padre”, risulta facile comprendere come sia “nel presente che lo incontriamo”. “Né ieri, né domani” sono il giusto momento per la nostra preghiera, ma nel tempo presente, nelle vicende quotidiane; lì si trova lo Spirito di Dio. Oggi è il momento più reale e concreto, quello perfetto per tendere la nostra anima a Dio.
Vivere pensando al passato o al futuro porta invece a perdersi in pensieri fantasiosi, che poco hanno a che fare con la realtà, anzi rischiano di deviarci da essa. Nella preghiera troviamo i miracoli, perché “la preghiera di un cristiano ha reso presente la compassione di Gesù”. Questo dobbiamo ritrovare nella nostra quotidiana preghiera, la capacità di guardare al prossimo senza pregiudizi, senza giudicare, ma guardando al mondo con compassione. La preghiera, quindi, come gesto di apertura verso gli altri, anche quelli che non conosciamo, anche quelli che reputiamo nemici.
Perché “È una brutta vita, di quelle persone che sempre giudicano gli altri, sempre stanno condannando, giudicando… è una vita brutta, infelice. Quando Gesù è venuto per salvarci. Apri il tuo cuore, perdona, giustifica gli altri, capisci, sii tu anche vicino agli altri, abbi compassione, abbi tenerezza: come Gesù“. Dobbiamo andare oltre i conflitti che sembrano dilaniare la società moderna, e farci carico di atti di riconciliazione e fraternità. Per questo Papa Francesco ha parlato di importanza della preghiera ma anche di “impastare mediante la preghiera le umili situazioni quotidiane”, unendo il quotidiano al nostro dialogo con Dio.