La congregazione camaldolese fa parte dell’ordine di San Benedetto.
Fondata tra il 1024 e il 1025 dal monaco benedettino San Romualdo, facendo edificare il sacro eremo con il cenobio con l’obbiettivo di amalgamare la tradizione monastica orientale e occidentale.
“Ego vobis, vos mihi” rappresenta il motto monastico in latino avente la traduzione “Io sono per voi, voi siete per me”.
Il pensiero della congregazione sia basa sull’unione dell’aspetto comunitario e solitario del monaco, rappresentato architettonicamente dalla presenza dell’eremo e del monastero.
Lo stemma rappresentato da due colombe che si dissetano da un solo calice richiama questo concetto di fusione.
Con il Concilio Vaticano II basato sul cristianesimo orientale, le comunità Camaldolesi diventarono dei luoghi privilegiati per il dialogo ecumenico attraverso l’organizzazione di vari convegni che prevedevano l’unione di molte associazioni di dialogo ebraico-cristiano nel monastero di Camaldoli.
Tra il XII e il XIV secolo, la congregazione ebbe il suo massimo splendore di sviluppo per poi decadere, andando incontro a varie scissioni nei secoli successivi.
In provincia di Firenze fu fondata nel 1086 la prima comunità femminile ad opera di Beato Rodolfo con la regola degli eremiti camaldolesi.
Il punto di riferimento delle confraternite maschili presenti in tutti il mondo è l’Eremo di Camaldoli, situato ad Arezzo e rappresentando la Casa Madre della congregazione.
Molte figure di spicco della Chiesa cristiana sono appartenute a questa congregazione come il monaco Graziano, fondatore del diritto canonico, i Papi Gregorio IX e Gregorio XVI.