La Domenica delle Palme 9 aprile, segna l’inizio della Settimana Santa e termina con il giorno di Pasqua, domenica 16 aprile. In Vaticano, Papa Francesco darà il via alle celebrazioni della Settimana Santa.
La Domenica delle Palme, chiamata anche Domenica della Passione del Signore, ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, ricevuto da una folla che agitava rami di palma, emblema del trionfo del Messi. L’usanza si rifà ad un’antica tradizione ebraica, legata alla ricorrenza ebraica di Sukkot o “festa delle Capanne”, durante la quale i fedeli salivano in pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme portando con se un mazzetto intrecciato di palme, mirto e salice chiamato lulav, composto dai rami di tre alberi, la palma, simbolo della fede, il mirto, simbolo della preghiera che s’innalza verso il cielo, il salice, la cui forma delle foglie rimandava il significato della bocca chiusa dei fedeli, simbolo del silenzio di fronte a Dio, legati insieme con un filo d’erba (Lv. 23,40). Spesso sul mazzetto attaccato al centro c’era anche una specie di cedro, l’etrog, che rappresentava il frutto che Israele unito rappresentava per il mondo.
La festa cattolica viene celebrata anche da ortodossi e i protestanti. Usanza popolare della Domenica delle Palme è lo scambio di ramoscelli di ulivo benedetti in segno di pace e prosperità.
Nel giorno della Domenica della Passione del Signore durante la messa oltre alla benedizione delle foglie di ulivo, viene letta la passione di Gesù, rievocando il momento quando la folla lo accolse al grido di Osanna.
Il racconto dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme è presente nei Vangeli sinottici e nel Vangelo di Giovanni, tuttavia con alcune varianti: nei Vangelo di Matteo si racconta:”La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via”. Nel Vangelo di Marco: “E molti stendevano i propri mantelli sulla strada e altri delle fronde che avevano tagliate dai campi”. Nel Vangelo di Luca non si fa menzione degli alberi tagliati. Mentre solo nel Vangelo di Giovanni si parla di palme ”Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro”(Mt 21,1-9; Mc 11,1-10; Lc 19,30-38; Gv 12,12-16).
Gesù entro dentro Gerusalemme seduto sull’asina come aveva chiesto il giorno precedente, simbolo di umiltà e mitezza. Dalla Domenica delle Palme prende il via la Settimana Santa con tutti i riti che l’accompagnano fino alla Pasqua. Il Triduo Pasquale, ha il suo culmine il giorno di Giovedì Santo e Venerdì Santo, quando in tutta Italia vanno in scena le Via Crucis, nei tre giorni si rievocano gli ultimi giorni della vita terrena di Cristo e vengono celebrate la Passione, la Morte e la Risurrezione di Cristo.
Durante l’entrata di Gesù a Gerusalemme la folla lo acclamava invocando la salvezza con Osanna, in ebraico Hoshana, esclamando:
«Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nell’alto dei cieli!».
Rievocava così la liberazione corale dall’Egitto successiva al passaggio del mar Rosso, dove per quarant’anni il popolo d’Israele era vissuto sotto delle tende e nelle capanne; secondo la tradizione, il Messia atteso si sarebbe manifestato proprio durante questa festa.