Domenica 25 marzo verrà celebrata la Domenica delle Palme, una festa appartenente al liturgia Cattolica, essa avviene la domenica precedente la Santa Pasqua. Questa giornata pone l’inizio alla Settimana Santa, la Quaresima invece si concluderà con la celebrazione di Vespri, che darà inizio al Triduo Pasquale.
Questa giornata, seguendo il rito ordinario romano è anche chiamata Domenica della Passione del Signore (De Passione Domini), nel rito straordinario invece viene festeggiata una settimana prima, facendo così diventare la Domenica delle Palme la “seconda Domenica di Passione”.
Questo giorno non è celebrato solo ed esclusivamente dai Cattolici, ma anche dai Protestanti e dagli Ortodossi.
In questa giornata si ricorda l’ingresso di Nostro Signore Gesù Cristo nella città di Gerusalemme, trasportato da un asino e glorificato dalla folla che agitava rami di palma. Le genti, per onorare il Cristo, stesero in terra i mantelli.
La Liturgia di questa giornata generalmente inizia fuori dalla Chiesa, dove i fedeli si raccolgono attorno al Sacerdote, mentre quest’ultimo benedice i rami di palma (comunemente si usano rametti di ulivo) da loro portati.
Successivamente, si inizia la processione fino alla Chiesa, una volta dentro, la Messa continua con la lettura del racconto della Passione di Gesù, letto da tre persone che interpretano Cristo (parte riservata al Sacerdote), del cronista e del popolo. Le vesti che l’officiante indossa, sono rosse, contrariamente alle altre domeniche di Quaresima, ad esclusione della quarta, giorno in cui il presbitero indossa i paramenti rosa.
La tradizione prevede che i fedeli, una volta conclusa la messa, portino in casa e scambino con amici e parenti dei rametti di palma o ulivo benedetti, al fine di conservarli come simbolo di pace. In alcuni luoghi della Penisola è usanza che il capofamiglia benedica la tavola imbandita di Pasqua, con un rametto bagnato di Acqua Santa.
In Sicilia nacque l’usanza di creare addobbi con le foglie intrecciate delle palme, tradizione ormai estesa in quasi tutto il Belpaese, un esempio sono le città liguri di Bordighera e Sanremo.
La convenzione italiana di utilizzare rami di ulivo piuttosto che quelli di palma, nasce dalla scarsa presenza nel paese di piante di quest’ultima. Un antico cantico gregoriano recita: “Pueri Hebraeorum portantes ramos olivarum obviaverunt Domino” (traduzione: Giovani Ebrei andarono incontro al Signore portando rami d’ulivo). Nelle zone dell’Europa Settentrionale, dove nemmeno l’ulivo cresce, si utilizzano fiori e foglie intrecciate.
Si hanno notizie storiche della benedizione delle palme a partire dal Settimo Secolo, vista la crescente importanza data alla processione. Quest’ultima nacque a Gerusalemme dalla fine del Quarto Secolo e subito dopo venne introdotta nella liturgia mediorientale.
Curiosità:
Non tutti forse sanno che in occasione della Domenica delle Palme del 1984, si è tenuto il primo raduno mondiale che ha dato origine alle Giornate Mondiali della Gioventù, in concomitanza con il termine del Giubileo dei Giovani.