Oggi, 21 marzo, si festeggia San Benedetto da Norcia.
San Benedetto è stato un monaco italiano, fondatore dell’ordine dei Benedettini e viene venerato da tutte le Chiese cristiane che riconoscono il culto dei santi.
San Benedetto, fratello di santa Scolastica, nacque verso il 480 nella città di Norcia. A 12 anni fu mandato con la sorella a Roma per studiare, ma, come racconta papa Gregorio I nel secondo libro dei Dialoghi, sconvolto dalla vita dissoluta della città «ritrasse il piede che aveva appena posto sulla soglia del mondo per non precipitare anche lui totalmente nell’immane precipizio. Disprezzò quindi gli studi letterari, abbandonò la casa e i beni paterni e volle far parte della vita monastica.
Un segno sacro legato alla sua figura è la medaglia di san Benedetto. E’ un oggetto religioso e presenta un dritto e un rovescio con due diverse rappresentazioni: su un lato la figura del santo in rilievo e su l’altro una croce, simbolo della cristianità e devozione.
San Benedetto indossa l’abito monastico, con una mano tiene la croce e con l’altra il libro che richiama la Sancta Regula. Sullo sfondo si può leggere l’iscrizione “Crux S [ancti] Patris Benedicti” ovvero “Croce del Santo Padre Benedetto” e sulla destra si vedono una coppa da cui esce un serpente mentre a sinistra un corvo e un pezzo di pane. Sono tutte raffigurazioni che rievocano le vicende della vita di Benedetto, riportate da Gregorio Magno nei Dialoghi: il santo riuscì miracolosamente a salvarsi da due tentativi di avvelenamento a opera prima dei monaci di Vicovaro e poi di Fiorenzo. Nel lato più esterno della medaglia, intorno alla figura del santo, è incisa un’altra scritta: “Eius in obitu n[ost]ro presentia muniamur”, che significa “Che siamo difesi/rafforzati nella nostra morte dalla sua presenza”.
La croce sulla medaglia è contornata da una serie di lettere puntate. Queste sono una preghiera riportata come un acronimo e sciogliendolo è possibile ottenere il vero testo che si compone di tre versi in distici elegiaci, un metro della poesia classica latina composto da un esametro e da un pentametro.
Si trovano le lettere sulla parte esterna: V R S N S M V, “Vade retro Satana. Nunquam suade mihi vana” e S M Q L I V B, “Sunt mala quae libas. Ipse venena bibas”: “Va indietro o Satana. Non mi persuaderai di cose malvagie. Ciò che mi presenti è cattivo. Bevi tu stesso i veleni”.
Inoltre sopra la croce leggiamo la scritta “Pax”, motto in origine della comunità cassinese e poi dell’ordine benedettino.
Ci sono varie forme della medaglia, ma quella più comune è quella realizzata in occasione del Giubileo del 1880, coniata a Montecassino per il quattordicesimo centenario della nascita di san Benedetto. Questa reca sul dritto della medaglia, sotto i piedi del santo, la scritta “Ex S.M. Casinum MDCCCLXXX”, “dal Sacro Monte Cassino 1880”.
Nel 1742 papa Benedetto XIV approvò con un breve, un documento pontificio, la medaglia di san Benedetto, concedendo delle indulgenze a coloro che la portano con fede.