La Processione del Venerdì Santo di Savona è organizzata dal Priorato Generale delle Confraternite, organismo che unisce le sei Confraternite del Centro Storico che sorsero a fine Duecento e si svilupparono in Oratori propri sul promontorio del Priamar, vicino alla Cattedrale romanica distrutta – così come tutti gli Oratori – nel 1528 dai Genovesi.
L’origine della Processione si può riportare alla tradizione medievale (fine Duecento) delle pubbliche flagellazioni di penitenza che, accompagnate da Processioni e canti, rappresentano le prime manifestazioni di gruppi che andranno a costituire le Confraternite, la più antica forma di associazionismo laicale nella Chiesa.
Un grosso impulso alla devozione da parte dei savonesi viene dall’esortazione di Maria, Madre della Misericordia, che durante la sua apparizione ha chiaramente invitato i Confratelli alla preghiera del Venerdì Santo.
Dopo la moralizzazione del Concilio di Trento (fine Cinquecento) che definisce “non decorose e ridicole” le rappresentazioni sacre del Venerdì santo, la Processione – circa alla metà del Seicento – subisce una netta trasformazione con l’adozione di gruppi lignei policromi raffiguranti scene della vita di Cristo seguendo la moda proveniente dalla Spagna.
Nei più di sette secoli di ininterrotta vita sociale le Confraternite hanno sempre celebrato pubblicamente la Passione di Cristo: dapprima con flagellazioni arricchite da laudi e processioni; quindi da rappresentazioni sacre poi vietate dopo il Concilio di Trento e, dalla metà del Seicento, da gruppi lignei policromi (detti ‘casse’) commissionati ai migliori scultori (A.M. Maragliano su tutti) o scuole e botteghe non soltanto liguri e portati a spalla in Processione per le vie cittadine.
Nel 1623 furono portate a Savona le prime due ‘casse’, commissionate da una ricca famiglia savonese per la Confraternita di S. Pietro e Caterina: due gruppi lignei di tre statue ciascuna attribuite alla scuola napoletana.
Nei secoli successivi se ne aggiunsero altre, fino alle attuali quindici.
Le ‘casse’ sono tutt’oggi portate a spalla da Confratelli che indossano la cappa, il tradizionale saio penitenziale delle Confraternite. Dato il notevole peso (alcune di esse superano i 14 quintali) il cammino è frammezzato da soste che vengono dettate da colpi di martello in legno – impartiti dai comandanti della ‘cassa’ – battuti sul fronte delle lunghe assi in legno che sorreggono longitudinalmente la ‘cassa’ stessa.
Qui troverete una descrizione accurata delle ‘Casse’.
La Processione è aperta dal cupo rullìo dei tamburi, quindi torcioni e lampioni attorno alla Croce di Passione (una croce in legno su cui sono riportati tutti i simboli della Passione), e poi tutte le quindici ‘casse’ con ultima l’Arca della Reliquia della Santa Croce del Golgota sormontata dal Baldacchino e preceduta da una nuvola di incenso.
Si intervallano alle ‘casse’ anche gruppi bandistici e grandi masse corali-orchestrali che eseguono brani della Liturgia o eseguiti soltanto per questa manifestazione, popolarmente detti ‘mottetti del Venerdì Santo’.
Prendono parte Ordini Religiosi, il Clero savonese e il Vescovo diocesano.
Circa 1500 persone prendono parte attiva alla Processione. Circa 30.000 spettatori ai lati delle vie.
La Processione – che ha cadenza biennale negli anni pari – partirà venerdì 25 marzo 2016 dal Duomo di Savona alle ore 20,30 e terminerà nella piazza del Municipio dopo le ore 23 con la Benedizione impartita dal Vescovo di Savona.
Per tutto il giorno gli Oratori, le sedi delle Confraternite, sono aperti per permettere la visione ‘da vicino’ delle ‘casse’ addobbate di fiori.
In caso di pioggia la manifestazione non è svolta e rimandata al biennio successivo.