«Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore, e che Dio solo ne è padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi.
Studiamoci di farci amare, di insinuare il sentimento del dovere del santo timore di Dio, e vedremo con mirabile facilità aprirsi le porte di tanti cuori ed unirsi a noi per cantare le lodi e le benedizioni di Colui che volle farsi nostro modello, nostra via, nostro esempio in tutto, ma particolarmente nell’educazione della gioventù» scriveva San Giovanni Bosco (1815-1888) nella lettera circolare Dei castighi da infliggersi nelle case salesiane del 29 gennaio 1883 pubblicata solo nel 1935. Il sistema educativo del sacerdote e pedagogo piemontese offrirà una preziosa occasione di riflessione durante il ciclo di incontri proposto dal Centro Locale dei Salesiani Cooperatori “Giuseppe Panetti” in collaborazione con l’Oratorio Don Bosco, l’Assessorato ai Servizi Sociali e alle Politiche Giovanili del Comune di Porto Recanati.
Il percorso si snoda a partire dall’esperienza di Don Bosco che per il suo lungimirante impegno e sensibilità a sostegno della formazione dei ragazzi, il 31 gennaio 1988 Giovanni Paolo II apostrofò «padre e maestro della gioventù»: un modello capace ancora oggi di fornire risposte all’emergenza del rischio educativo.
Sono quattro gli appuntamenti previsti presso la Biblioteca Comunale di Porto Recanati-Ex Scuola Diaz alle ore 17.30, il sabato pomeriggio: 20 gennaio, 27 gennaio, 3 febbraio e 10 febbraio.
Aiuteranno i presenti con i loro contributi i relatori coinvolti che in San Giovanni Bosco si riconoscono “figli spirituali”: Vincenzo Varagona, giornalista RAI e Salesiano Cooperatore, Andrea Zapparoli coordinatore dei Salesiani Cooperatori della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione, Don Giovanni D’Andrea, Presidente Salesiani per il Sociale e Stefania Ferini psicologa, psicoterapeuta, formatrice e Salesiana Cooperatrice.