A 500 anni dalla sua morte, avvenuta il 2 maggio del 1519, Leonardo da Vinci è un nome e un personaggio famoso ancora in tutto il mondo. Inventore, artista e scienziato, è giustamente considerato un genio innovatore e visionario. Miglior rappresentate del Rinascimento, periodo in cui visse, occupandosi di pittura, architettura, scultura, scenografia, musica, oltre ad essere un capace ingegnere, inventore e progettista. In tutto l’arco della sua vita, Leonardo da Vinci creò opere in grado di ispirare i contemporanei e poi i posteri per i secoli a venire. Molto attivo anche nel campo dell’arte sacra, ci ha lasciato degli incredibili capolavori.
Uno dei più conosciuti è l’Adorazione dei Magi, oggi conservato agli Uffizi a Firenze. Un dipinto di 246×243 cm, realizzato con la tecnica dell’olio su tavola, realizzata da una giovano Leonardo tra il 1481 e il1482, che lascia però l’opera incompiuta. Nel dipinto, la Sacra Famiglia è posta al centro e i Magi attorno, in una sorta di schema a piramide, che vede Maria come punta della composizione.
Già l’anno successivo, si metteva poi all’opera per dipingere il quadro intitolato Vergine delle Rocce (olio su tavola, 199×122). Ne realizzò ben due versione, la prima oggi esposta al Museo del Louvre di Parigi, e la seconda alla National Gallery di Londra. Al centro troviamo Maria Vergine Madre di Dio, che mostra un fare protettivo verso due bambini, rispettivamente Gesù e Giovanni Battista. Un angelo e un agnello partecipano alla scena corale, aggiungendo un forte sentore mistico.
Impossibile non citare poi quella che è una delle opere più famose di Leonardo da Vinci: L’Ultima Cena (o Cenacolo vinciano). Realizzato con tempera grassa, lacche e olio su intonaco questo dipinto parietale è grande ben 460×880 cm, oggi custodito al Santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano. Datato tra il 1495 e il 1498, raffigura il momento dell’Ultima Cena in cui Gesù annuncia agli apostoli che uno di loro li tradirà. Con maestria, Leonardo rappresenta lo sgomento degli apostoli all’udire tale notizia.
Del 1501 è invece la Madonna dei Fusi, un piccolo (50×36) olio su tavola, in seguito trasferito e incollato su tela. Un’opera che può vantare numerose copie, e anche se la mano di Leonardo è indiscussa, c’è ancora molto discutere su quale sia di sua realizzazione. La National Gallery of Scotland a Edimburgo custodisce la copia che si considera più vicina alla mano leonardesca. Altre se ne possono ammirare al museo di Palazzo Costa a Piacenza, al Musées des Beaux -Arts di Digione, al Worcester Art Museum e al Louvre a Parigi, anche se quest’ultima di certo realizzata da un imitatore successivo). Nel quadretto, la Madonna osserva con fare materno il Bambino Gesù giocare con un piccolo fuso, simbolo di una donna che seppur consapevole del fardello del figlio ne accetta pianamente il compito e futuro sacrificio.
Ancora oggi, a 500 anni dalla sua morte, Leonardo da Vinci fa molto parlare di sé, ispira i posteri (film, libri, musiche e tanto altro), e le sue opere profane e sacre sono mirabili esempi di cosa può realizzare il genio umano.