Il 15 febbraio, la città di Arezzo si veste a festa per celebrare la Madonna del Conforto, un evento che trae le sue radici da una storia di miracoli e devozione profonda. La festività commemora il miracolo della Vergine che, secondo la tradizione, illuminò la città salvandola da un terribile terremoto, donando così nuova speranza agli aretini.
La storia della Madonna del Conforto risale a secoli fa, quando la città di Arezzo fu colpita da un grave terremoto. Gli abitanti, nel timore di perdere le proprie vite e il proprio patrimonio, si rivolsero alla Madonna con preghiere intense. Si narra che la statua della Vergine nella chiesa di San Domenico si illuminò, irradiando una luce divina che scacciò la minaccia del terremoto. Da quel momento, la Madonna del Conforto divenne un simbolo di speranza e protezione per la città.
La festa del 15 febbraio è un momento di profonda devozione e spiritualità per gli aretini. Monsignor Andrea Migliavacca, vescovo di Arezzo Cortona e Sansepolcro, esprime la sua opinione sulla festività, definendola “una bella occasione di incontro con la gente e con tutti coloro che verranno in pellegrinaggio, a portare una preghiera di ringraziamento o una richiesta di aiuto. È una manifestazione di popolo che racconta una religiosità profonda e al contempo una ricerca di spiritualità.”
Il periodo che precede la festa è caratterizzato dalla novena, durante la quale il predicatore delle sante messe è padre Valentino Ghiglia, giunto da Pisa e con un passato come vice rettore del santuario di Santa Margherita di Cortona. La novena è un momento di preghiera e riflessione, preparando spiritualmente la comunità per la solenne messa del 15 febbraio.
La messa delle 10:30 del 15 febbraio sarà celebrata da monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano dal 2017. Il vescovo di Arezzo, Monsignor Migliavacca, sottolinea l’importanza di questo momento e dichiara: “La Lombardia è la mia terra d’origine, e sono contento che monsignor Delpini abbia accettato questo invito. C’è anche un rapporto di amicizia che ci lega. Quindi dò ufficialmente il benvenuto all’arcivescovo di Milano.”