Chiara Amirante ha scritto il libro “Dio è gioia”, pubblicato da Libreria Editrice Vaticana e Piemme. In questo libro viene ancora una volta mostrato l’atteggiamento positivo e benevolo di papa Francesco, che le sue parole e il suo modo di fare sottolineano quotidianamente. Rispondendo all’autrice riguardo quale sia il segreto grazie al quale nonostante le responsabilità riesca sempre a mostrare uno stato d’animo gioioso, papa Francesco risponde con affabile semplicità: “la gioia che mi sostiene è un dono di Dio, una luce tranquilla che è unita alla pace”.
Per il papa infatti non c’è nessun segreto, ma solo la semplicità della fede e della predisposizione ad un buon spirito, affermando che “da quarant’anni recito la preghiera di San Tommaso Moro per avere il senso dell’umorismo”, perché è in questo che risiede “la gioia cristiana”. Nell”incipit di tale preghiera troviamo il nucleo di questo modo di fare, quando ci si rivolge a Dio chiedendo “Dammi, Signore, una buona digestione, e anche qualcosa da digerire. Dammi la salute del corpo, con il buonumore necessario per mantenerla”. Da tali parole, Francesco trae la sua ispirazione ed afferma senza dubbio che “il senso dell’umorismo è l’atteggiamento umano più vicino alla grazie di Dio”.
Anche il “Gaudete ed exultate” nel suo quarto capitolo tratta tali temi. Pace e gioia non sono quindi disgiunti, in quanto entrambi doni di Dio che possono ben convivere nello spirito di un uomo. Papa Francesco racconta che tale sentimento di pace gioiosa è con lui fin dal conclave, in cui si è reso conto di quanto gli stava per accadere. Gioia quindi che non è rumore e confusione, seppur a volte si esprime così e come spesso si è portati a immaginare, ma “senso dell’umorismo, pace e gioia vanno insieme, ma il segreto non lo so… è una grazia, io non la merito ma il Signore mi aiuta”.
Quando gli viene chiesto come ci si possa avvicinare a vivere questa condizione, il pontefice risponde che tale stato si può favorire attraverso “lo spogliamento di sé”. Una sorta di onesta e beata accettazione che si deve vivere come “un dono.” Non sempre è facile, perché “il diavolo, nel mio caso, cerca sempre di rovinare questo stato d’animo, ma non riesce perché è una cosa così tanto gratuita che il Signore la custodisce Lui stesso.” Come San Paolo suggerisce, si deve camminare “secondo lo Spirito”, perché nello Spirito risiedono i frutti di “amore, gioia e pace”. Ripetere e ricordarsi che “Dio è più grande”, vivendo nella certezza che “lo Spirito è più potente”, in questo si trova la forza anche nei momenti più difficili. Bisogna sempre essere consapevoli che “la gioia è un dono, come la pace è un dono”.