Processione del Santissimo Spirito a Gangi: un inno di devozione e tradizione

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Nel lunedì successivo alla festività di Pentecoste, le vie di Gangi, incorniciate dalle maestose chiese e case addobbate, si trasformano in un altare vivente di devozione e festa in onore dello Spirito Santo. È il giorno della solenne processione che celebra con grandiosa magnificenza il terzo elemento della Trinità, attirando devoti da ogni angolo della regione.

Il corteo, imponente e solenne, si snoda attraverso le antiche strade del borgo siciliano, guidato dalla chiesa madre e diretto al santuario dello Spirito Santo. Qui, nel vasto spiazzale antistante, prende vita uno spettacolo unico, “a cursa e i miracula di santi”, dove le statue sacre, portate con devozione dai fedeli devoti, si riversano per omaggiare la divinità.

L’intera comunità di Gangi si unisce in questa celebrazione, dalle ferventi chiese alle tribune adornate lungo il percorso, dalle strade animate alle dimore private. L’atmosfera è impregnata di gioia e devozione, come un’incarnazione di benedizione divina. Le chiese si animano di preparativi, le statue vengono adornate e gli stendardi delle confraternite sventolano nell’aria, mentre la gente si riversa festosa e calorosa per le vie del paese.

Questa festa è molto più di una celebrazione religiosa, è un tributo di gratitudine verso i Santi e verso la comunità stessa per il dono dello Spirito Santo ricevuto nel giorno di Pentecoste. Una suggestiva fiaccolata, la sera prima della processione, anticipa il fervore del giorno seguente, portando un’immagine sacra dello Spirito Santo verso la chiesa madre.

L’inizio della processione è annunciato dal fragore di alcuni colpi di cannone, segno che le prime statue si mettono in movimento, dando il via a un lungo e suggestivo percorso. Le strade si riempiono di acclamazioni dei portatori, intercalate dalle preghiere del rosario e dalle invocazioni ai Santi e allo Spirito Santo, urlate con fervore perché si crede che un grido giunga al cielo prima di una flebile preghiera.

Le statue, di pregevole fattura e provenienti da diverse epoche, si muovono in un’elegante processione, alcune accostandosi in simbolica vicinanza lungo il percorso. Ma è il momento delle corse, dei “Miraculi”, che racchiude un significato profondo e antico. Questi momenti, sebbene cristianizzati nel tempo, rievocano antichi riti agrari, simbolo di fertilità e prosperità.

Ogni Santo percorre il piazzale del santuario per tre volte, simboleggiando la prontezza nell’ubbidire e lo slancio verso lo Spirito Santo. È un momento carico di significato teologico e di antiche tradizioni, che si tramandano di generazione in generazione come gemme preziose di una ricca eredità culturale.

La processione si conclude con la venerazione della reliquia della Santa Croce, seguita dalla benedizione agli astanti. Le statue vengono rimesse nelle rispettive chiese, mentre i portatori ricevono un modesto ristoro come segno di gratitudine per il loro impegno.

Le statue, rappresentanti dei diversi Santi, sono disposte in base all’appartenenza alle varie confraternite. Ogni confraternita porta avanti con fierezza il proprio stendardo, precedendo i simulacri sacri che evocano la presenza divina nelle vie di Gangi.

La Processione del Santissimo Spirito a Gangi è molto più di una celebrazione religiosa, è un legame profondo con le radici storiche e spirituali della comunità, un rito millenario che continua a vivere nel cuore e nell’anima di coloro che vi partecipano con devozione e fervore.

Autore: Redazione