San Cetteo chiamato anche Ceteo o il Pellegrino visse nel VI secolo, ma non ci sono date precise sulla sua nascita. San Cetteo fu un vescovo italiano, santificato dalla Chiesa cattolica, ancora oggi patrono di Pescara e dell’arcidiocesi di Pescara-Penne.
Le informazioni sulla sua vita non sono molto precisi, e si presuppone che alcuni racconti siano in buona parte leggendari. Si ritiene che San Cetteo venne eletto vescovo di Amiternum in Sabina (nella Conca Aquilana, nei pressi di San Vittorino) intorno all’anno 590, durante il pontificato di Gregorio I.
Durante la discesa dei longobardi in Italia, leggenda vuole che venisse accusato ingiustamente di aver tradito la sua città. Il 13 giugno 597 accolse il martirio per annegamento, dopo il quale il corpo di San Cetteo fu gettato nel fiume Aterno-Pescara. Nonostante la pietra al collo che lo avrebbe dovuto tenere sul fondo, il corpo raggiunse miracolosamente la foce del fiume, a Pescara. In città, la sua salma fu riconosciuta, raccolta e sepolta con i dovuti onori nella chiesa, che in seguito avrebbe preso il suo nome. Tale chiesa, la Cattedrale di San Cetteo, è ancora oggi il principale santuario del pio vescovo.
Una versione simile ma non uguale, racconta dell’emigrazione di Cetteo dall’area amiternina, nell’aquilano, ad Aternum (ovvero Pescara). Divenne sacrestano della chiesa in cui predicavano i santi Legonziano e Domiziano, corrispondente alla zona in cui si trovava (fino al 1929) la chiesa del Santissimo Sacramento, del XVII secolo. Ben voluto e amato dalla cittadinanza, la sua fine per martirio coincide di nuovo con l’arrivo dei longobardi e la loro conquista della città. In questa storia, il corpo di San Cetteo viene poi custodito e venerato nella chiesa di Santa Gerusalemme, in precedenza un tempio romano.
Il simbolo a cui viene associato San Cetteo è il bastone pastorale. Nel Martirologio Romano la sua ricorrenza cade il 13 giugno, giorno della sua morte, ma a Pescara viene festeggiato e ricordato la prima domenica di luglio e il 10 ottobre. La storica festa in suo onore vedeva sfilare una processione di barche di pescatori lungo il fiume Aterno, riconosciuto luogo del suo martirio.