La Chiesa festeggia San Giuliano di Sora il 27 gennaio di ogni anno. Per Sora, comune italiano della provincia di Frosinone nel Lazio, questa è una data molto particolare, infatti, nel 161 d.C. Di questo giorno avvenne il martirio di San Giuliano di Sora, conosciuto dai più come San Giuliano.
La sua data di nascita è incerta, risale probabilmente al II secolo in Dalmazia, regione Croata situata sulla costa Adriatica. In base alle fonti storiche a noi pervenute fino ad oggi si crede che inizialmente fosse un soldato, ma successivamente partito verso l’Italia per predicare il cristianesimo.
Venne imprigionato per sette giorni senza acqua e senza cibo per volere del Governatore di Sora Flaviano, con l’intento di fargli rinnegare il suo credo e la propria fede. Il periodo storico era quello di massima estensione dell’Impero Romano, con l’Imperatore Antonino Pio alla guida.
Le torture al Santo, che non si volle piegare a nessun costo, vennero improvvisamente interrotte a causa di un fatto incredibile, ovvero il crollo del tempio di Serapide. Dopo questo fermo San Giuliano venne condannato a morte per decapitazione il giorno 27 gennaio del 161 d.C.
A Sora vennero scoperte le sue reliquie nel 1612, infatti il culto a lui dedicato risale proprio alla seconda metà del II secolo d.C.. Il 6 aprile 1614, per volere della Duchessa di Sora Costanza Sforza di Santa Flore, moglie di Giacomo Boncompagni, le reliquie furono portate nella Chiesa di Santo Spirito, fatta edificare proprio in quegli anni. Di seguito poi vennero trasferite nella Cattedrale di Sora, dove sono tuttora venerate sotto l’altare dedicato al Santo, mentre in alto campeggia una statua in legno che lo rappresenta con la palma del martirio.
La Chiesa cattedrale di Santa Maria Assunta è passata sotto periodi e intemperie stilistiche tanto lontani e differenti tra loro, infatti l’edificio è il risultato di interventi che si sono succeduti in fasi di costruzione e restauro cronologicamente distinte dal II sec. a. C. fino ai giorni nostri senza soluzione di continuità.
Viene costruita come tempio romano, si trasforma in luogo di culto paleocristiano e medievale, assume slancio di forme e ricchezza di arredi in periodo post-rinascimentale e barocco, è ampliata in età moderna e contemporanea. Visto che rappresenta i vari periodi storici che hanno caratterizzato la città, ne è il monumento per eccellenza, nel significato di luogo della memoria e della trasmissione ai posteri della funzione simbolica di unità civile e politica rivestita nel tempo. La storia della città di Sora può essere dunque raccontata delle trasformazioni e dei restauri dipendenti dai grandi eventi storici e dall’azione dei singoli, soprattutto vescovi e benefattori, l’individuazione e l’analisi delle fasi costruttive della chiesa mediante la registrazione e seriazione delle tecniche murarie, dei materiali impiegati, della loro forma e dimensione, degli adattamenti e dei cambiamenti, delle opere d’arte liturgica e dei dipinti.