Leonardo Murialdo nacque nella città di Torino il 26 ottobre 1828, la famiglia numerosa e credente era benestante. All’età di cinque anni perse il padre.
La mancanza e la sofferenza per il padre scomparso gli diede grande sensibilità che sfociò, al termine del Collegio, nella vocazione al sacerdozio. Nel 1836 entrò con il fratello Ernesto nel Collegio degli Scolopi di Savona dove gli venne impartita una formazione religiosa ed umana. Finito il Collegio udì la chiamata al sacerdozio, ostacolata da una difficile crisi personale.
A Torino, nel 1845 cominciò a frequentare la facoltà teologica dell’Università, come in quei tempi usavano fare gli appartenenti alle famiglie facoltose. Venne ordinato prete il 20 settembre 1851 nella chiesa della Visitazione a Torino.
Il giovane parroco iniziò l’apostolato nel quartiere Vanchiglia presso l’Oratorio dell’Angelo Custode, fondato dal santo sacerdote Giovanni Cocchi e diretto dal cugino Teologo Roberto Murialdo. Allora povertà di ogni genere erano molto diffuse. Capitava che genitori in fin di vita gli affidassero i figli per crescerli, altre volte ospitava persone disperate nella propria abitazione.
Nel 1857 Don Leonardo ricevette l’incarico della direzione dell’Oratorio di S. Luigi, vicino alla Stazione di Porta Nuova. Nel 1865 decise di approfondire gli studi di teologia morale e di diritto canonico andando a studiare a Parigi nel seminario di Saint Sulpice. Qui ebbe occasione conoscere realtà educative e sociali della capitale francese, tra le quali le Conferenze di San Vincenzo de’ Paoli.
Trascorse anche un breve periodo a Londra. Invitato a partecipare ad un discorso tenutosi quell’anno ad una Conferenza di San Vincenzo affermò: “Il laico, di qualsiasi ceto sociale, può essere oggi un apostolo non meno del prete e, per alcuni ambienti, più del prete”.
Di ritorno a Torino nel 1866 accettò la direzione del Collegio Artigianelli, in cui i giovani venivano istruiti e preparati ad un mestiere. Questo diventerà da allora in poi il maggiore impegno della sua vita per trentaquattro anni. L’anno seguente, con altri collaboratori Leonardo diede vita alla Confraternita laicale di San Giuseppe, allo scopo di aiutare la gioventù bisognosa, pensando anche alle necessità future. Allo stesso scopo nel 1870 accettò la direzione dell’Oratorio di San Martino.
San Leonardo rispose anche all’emergenza del mondo operaio puntando a formare tra gli operai un senso di mutua solidarietà che li rendesse coscienti dei propri diritti. Organizzò l’Unione degli operai Cattolici nel 1871 di cui fu anche assistente ecclesiastico. Nel 1876 ideò con il Venerabile Paolo Pio Perazzo il giornale “La Voce dell’Operaio”, l’attuale settimanale diocesano “La Voce del Popolo”. Il 19 marzo 1873, nel giorno della festa del Santo Patriarca a cui era grandemente devoto, fondò la Pia Società Torinese di San Giuseppe.
Si ammalò gravemente nel 1877 ma Don Bosco gli predisse una vita ancora molto lunga. In modo instancabile partecipo a numerosi congressi e promosse iniziative assistenziali di vario genere. Aprì un Ufficio di Collocamento cattolico (1876), fondò una Casa-Famiglia per operai (1878), una Cassa di Mutuo soccorso (1879), un dopolavoro (1878), l’Opera dei Catechismi serali per giovani operai (1880), la Lega del Lavoro (1899).
Nel 1892 denunciò al sindaco lo sfruttamento dei giovani lavoratori, presentando una riforma che assicurava l’obbligo scolastico fino ai quattordici anni, la cancellazione del lavoro notturno, il riposo festivo, la giornata lavorativa di otto ore.
San Leonardo Murialdo morì di polmonite il 30 marzo 1900. Dal 1971, un anno dopo la canonizzazione, è venerato nel Santuario della Madonna della Salute in Borgo Vittoria. L’Ordine ne festeggia la memoria il 18 maggio, così come anche la diocesi di Torino e i salesiani. Alcuni decenni dopo la sua morte nacquero i Giuseppini e le suore Murialdine, che ancora vivono il suo carisma in varie parti d’Italia e del mondo.