Leonardo nasce a Torino il 26 ottobre 1828, suo padre muore quando aveva solo 5 anni.
Questa grande sofferenza lo porta ad una profonda sensibilità e paternità spirituale verso i più deboli. Ancora giovanissimo riceve una formazione umana e religiosa e successivamente studia alla regia Università di Torino e si laurea in teologia.
Ordinato sacerdote nel 1851 si dedica ai giovani torinesi dell’oratorio di San Luigi a Porta Nuova su incarico di San Giovanni Bosco.
Nel 1865 San Leonardo avverte la necessità di approfondire i suoi studi in teologia morale e diritto canonico e lo fa a Parigi, al seminario di Saint Sulpice, entrando in contatto con le esperienze educative e sociali della città e le conferenze di San Vincenzo de’ Paoli che in un suo discorso disse:
“Il laico, di qualsiasi ceto sociale, può essere oggi un apostolo non meno del prete e, per alcuni ambienti, più del prete”.
Rientrato a Torino gli viene indicata la direzione del Collegio Artigianelli dove i giovani orfani, e poveri venivano formati e preparati ad un mestiere. I ragazzi apprendevano il mestiere nelle botteghe dei calzolai, fabbri, falegnami e poi si perfezionavano e miglioravano nei laboratori interni al collegio per diventare tipografi, scultori, sarti, calzolai, legatori di libri, fonditori di caratteri e fabbri ferrai.
Nel 1873 con alcuni collaboratori fonda la congregazione di San Giuseppe (Giuseppini del Murialdo) per aiutare i ragazzi poveri e abbandonati affinché potessero sperimentare la fede e la carità cristiana.
Il suo interesse per la realtà sociale lo porta ad occuparsi del mondo operaio, dei disoccupati e delle donne; numerose sono le opere sociali e le iniziative a cui si dedica tra cui la colonia agricola di Rivoli, una casa famiglia e altri oratori.
Fonda l’associazione della buona stampa ed è tra gli ideatori del giornale “la voce dell’operaio”.
Viaggia spesso nel sud Italia per conoscere le realtà assistenziali delle altre città.
Muore di polmonite a Torino il 30 marzo 1900.
Viene proclamato beato da Paolo VI nel 1963 e santo nel 1970.
La pedagogia di San Leonardo Murialdo e il suo stile si ispirano ai valori evangelici ma si nutrono anche della sua esperienza personale ed interiore che trova la passione nelle intuizioni della sua mente e del suo cuore.
La sua spiritualità, l’esperienza dell’amore personale e misericordioso di Dio guidano la sua preghiera e la sua vita sacerdotale ma anche il suo stile educativo verso i ragazzi.
L’abbandono alla provvidenza e alla volontà di Dio impegnano tutte le forze di San Leonardo per rispondere a quell’amore con tutto se stesso e con fiducioso abbandono alla volontà del Padre attraverso il servizio per i giovani poveri, la preghiera e le difficoltà della vita, a modello di San Giuseppe e della Santa Famiglia di Nazaret.
San Leonardo Murialdo è stato sacerdote ed educatore, grazie ai suoi scritti è possibile conoscere il suo pensiero, la sua opera di carità e la sua santità.
“Regna nel mondo uno scandalo, un errore e sto per dire una empietà: non si crede all’amore di Dio per noi. Noi abbiamo sentito ripetere fin dall’infanzia che Dio ci ha amato e ci ha amato tanto e perciò abbiamo ormai assuefatto l’orecchio e crediamo quasi che quando si parla dell’amore di Dio per l’uomo questa non sia che una parola d’uso senza fondamento e senza verità. Riflettiamo seriamente su noi stessi: ci crediamo realmente all’amore infinito di Dio per noi? Crediamo veramente che noi siamo l’oggetto del suo amore, che egli ci tiene cari come la pupilla dei suoi occhi e che egli ci ama come una madre ama il suo figlio unigenito? Se noi lo credessimo, noi pure lo ameremmo perchè anche noi abbiamo un cuore che palpita e qual è il cuore che non riami chi lo ama? Ma l’amore, dice Santa Teresa, non è amato perché non è conosciuto, non è creduto dagli uomini”.
Dalla Novena di Natale 1860.
“Egli ama per primo. Dio ama di esserci vicino, di darci grazie; non ci ama perché noi siamo buoni ma perchè egli è buono; non ci ama per i nostri meriti ma per i nostri bisogni. Dio amante! Quale titolo. Dio amabilissimo, ma amante dell’uomo: a che titolo? Gratuitamente, di per sé! Dio ci ama con amore gratuito”.
La professione di fede nel Signore di San Murialdo loda la grandezza e l’immensità della misericordia di Dio per noi, è un inno di riconoscenza e di speranza nella sua bontà e generosità che testimonia la storia di quest’anima santa in cui ogni cristiano può ritrovare qualcosa della sua storia. E allora apriamo anche noi il cuore all’amore perché, come il Murialdo amava dire, siamo nelle mani di Dio e siamo in buone mani!