Il santo leggendario
Tra le storie dei santi, quella di San Nicola colpisce per la sua particolarità e per la curiosità che caratterizza la sua vita legata a vicende diventate leggendarie.
Nicola nacque a Patara, in Licia, nell’Asia Minore (attuale Turchia). Nel porto di questa città fece scalo anche San Paolo durante uno dei suoi viaggi.
Sono scarse le notizie sulla sua infanzia ma, da alcuni episodi della sua vita si deduce che nacque in una famiglia cristiana e benestante. All’epoca di Nicola l’Asia Minore nonostante facesse parte dell’Impero Romano, proliferava la cultura e la lingua greca, per questo il santo può essere considerato “greco”.
Nicola nel IV secolo, portò avanti a Myra il suo ministero di vescovo. Nel 303 l’imperatore Diocleziano iniziò un’opera di persecuzione nei confronti dei cristiani che durò per un decennio fino a quando fu promulgato l’editto di Costantino che ridonò loro libertà di fede.
Nel 313 gli imperatori Costantino e Licino si spartirono le sorti dell’impero romano: occidente sotto l’impero del primo e oriente sotto la competenza del secondo. Qualche anno dopo la promulgazione dell’editto che dava libertà di culto ai cristiani, Licino riaprì le persecuzioni contro di essi.
Secondo alcuni scrittori che riportano la vita di Nicola, il santo patì la persecuzione di Diocleziano, finendo in carcere.
Lo storico Niceforo Callisto scrisse: “Al concilio di Nicea molti splendevano di doni apostolici. Non pochi, per essersi mantenuti costanti nel confessare la fede, portavano ancora nelle carni le cicatrici e i segni e, specialmente fra i vescovi, Nicola vescovo dei Miresi, Pafnuzio e altri”.
Ben presto un altro evento di carattere storico religioso si affacciava all’orizzonte: il concilio di Nicea del 325. Sembra che Nicola abbia preso parte a questa grande assise ecumenica. Una leggenda a dir poco interessante si lega all’avvenimento.
Ario, prete di Alessandria d’Egitto e responsabile dell’eresia ariana, domandava come fosse possibile la fede in un solo Dio visto che anche Cristo e lo Spirito Santo sono Dio.
Ecco come San Nicola dimostrò che le tre persone coesistono in una sola natura: preso un mattone ne sottolineò la composizione di terra, acqua e fuoco; questo per significare che la divinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo non intaccano la verità fondamentale di Dio che è Uno.
Al centro di un’altra storia riguardante la vita del santo ci sono tre fanciulle e tre sacchetti pieni di monete d’oro. Secondo alcune versioni della sua vita Nicola si trasferì da Patara a Myra con i suoi genitori. Qui egli venne a sapere di un uomo che, caduto in miseria, avrebbe insinuato alle sue figlie l’idea di prostituirsi per raccogliere denaro sufficiente a maritarsi.
All’epoca, infatti, era necessario possedere una dote, un insieme di beni, per sostenere gli oneri del matrimonio. Appresa l’infelice notizia, Nicola decise di intervenire: avvolse delle monete d’oro in un panno e attraverso l’inferriata della finestra lasciò cadere il sacchetto all’interno della dimora delle fanciulle. Il padre raccolse il denaro e vi organizzò il matrimonio della fanciulla maggiore.
Nicola ripeté l’azione una volta ed una volta ancora, di notte e di nascosto, garantendo la realizzazione del sogno di tre felici matrimoni, finché venne riconosciuto dal padre delle fanciulle e la fama di Nicola come grande uomo di carità si diffuse per tutta la città.
Nicola morì a Myra probabilmente il 6 dicembre del IV secolo, le date della morte sono discordanti considerando non si hanno molte notizie. Le sue spoglie furono conservate a Myra fino al 1087 quando la città cadde in mano mussulmana. Una spedizione barese si impadronì delle spoglie di Nicola che diventò Nicola di Bari. Da allora egli divenne patrono della città.
Diversi sono gli episodi della vita di questo santo che si rivelano ai confini tra tradizione e leggenda. In questo senso la fama di San Nicola si è diffusa nel mondo perché sembra che la sua persona abbia dato origine al mito di Santa Claus (o Klaus), Babbo Natale. Egli fu protagonista di numerose opere di carità nei confronti dei poveri e dei bambini, di cui è il santo protettore.
E’ il santo patrono di Russia, Grecia, Puglia, Sicilia e Lorena, oltre che di molte città.
Lo stile vissuto da San Nicola per dimostrare la sua generosità viene ricordato e tramandato dalla tradizione che vede in lui un uomo di grande carità. Cosi ogni Natale, con l’usanza di scambiarsi i doni, si celebra l’infinita generosità di Dio che ci consegnò il più grande di tutti i doni, l’Amore.