San Pancrazio di Taormina, vescovo e martire, viene venerato come santo dalla Chiesa cattolica e ricordato dai fedeli l’8 luglio. Nato in Antiochia nel I secolo, fu condotto dal padre a Gerusalemme per vedere il Gesù di cui tanto si parlava e dei miracoli che riusciva a compiere. Si crede quindi che San Pancrazio poté vedere con i suoi occhi Gesù, e fare tesoro di tale importante esperienza, poi rafforzata dalle predicazioni di Pietro. L’apostolo portò il Verbo in Antiochia, dopo l’ascensione di Gesù, e qui lo incontrò Pancrazio, che da lui si fece battezzare ed avviare al sacerdozio. Si ritiene che fu lo stesso Pietro a consacrare Pancrazio come vescovo, e ad inviarlo come tale in Sicilia.
Primo vescovo di Taormina, nell’anno 40, San Pancrazio iniziò fin da subito una grande opera di conversione dei pagani, portando lo stesso prefetto della città verso la fede in Cristo. Negli anni, fu proprio a causa delle sue grandi capacita eucaristiche che i suoi nemici gli si rivoltarono contro, assassinandolo con violenza con pugni, pietre e spade, dopo aver cercato inutilmente di fargli rinnegare la sua fede. I suoi discepoli ne ritrovarono il cadavere e gli diedero degna sepoltura. Si dice che l’anno della sua morte sia il 98 d.C., se così fosse il martirio di San Pancrazio sarebbe giunto quando l’uomo aveva circa 90 anni, un’età invidiabile, soprattutto per quei tempi.
Nonostante non ci siano tracce precise della diffusione del culto di San Pancrazio di Taormina in Sicilia, questa è in parte consolidata dalla presenza del santo come patrono di diverse città: Taormina (ME), Canicattì (AG), Valdina (ME), Zagarise (CZ). Allo stesso modo è facile pensare che tale culto sia stato diffuso principalmente dai taorminesi, che avevano in lui il primo vescovo
Papa Giovanni Paolo II stabilì nel nuovo Martirologio romano, che la commemorazione di San Pancrazio cadesse l’8 luglio (in precedenza cadeva ad Aprile), data in cui si svolge “a Taormina, in Sicilia, ricordo di S. Pancrazio, vescovo e martire, che per primo ha governato questa Chiesa”. Un forte legame unisce i taorminesi a questo santo, che portò in città le radici del cristianesimo, fin dagli albori.