San Paolo della Croce, il Passionista

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Paolo Danei, detto poi della Croce, nacque ad Ovada (Al) da nobile famiglia il 3 gennaio 1694. Fin da subito si manifestarono su di lui i divini disegni di Dio: non solo alla nascita la camera si inondò di una luce vivissima ma, ancora fanciullo, la Beata Vergine lo salvò da naufragio certo.

La scoperta della vocazione

Il 22 luglio del 1713, festa di s. Maria Maddalena, a soli 16 anni, Paolo ascoltando un discorso del parroco, venne folgorato interiormente dalla grandezza e amabilità di Dio al punto tale da voler cambiare totalmente la sua vita e, dopo una confessione generale, battendosi il petto con una pietra, si ripropose di “darsi ad una vita santa e perfetta”. Tale avvenimento segnò l’inizio della sua vita mistica che lo portò ad una profonda trasformazione interiore, maturando il desiderio del martirio per difendere quella fede che Dio gli aveva donato. Fu così che nel 1715 accolse l’invito lanciato da Clemente XI ad arruolarsi come crociato per difendere Venezia dai Turchi ma comprese ben presto di non essere stato chiamato ad una difesa armata della fede cattolica. Ritornò quindi in famiglia ad aiutare il padre iniziando a ricevere preziose illuminazioni che segneranno la sua vita spirituale. La prima nel 1717: si sentì spinto interiormente a ritrarsi in solitudine per fare «vita penitente con altissima povertà». L ’anno successivo ebbe l’illuminazione di «radunar compagni per stare poi uniti assieme per promuovere nelle anime il santo timore di Dio».

La Congregazione

L’illuminazione determinante arrivò nel 1720 quando vide se stesso interiormente vestito di un abito nero, sul quale risaltava un cuore con una croce sopra assieme al nome di Gesù e l’indicazione della sua passione. Comprese quindi di dover portare il lutto in memoria della passione di Gesù e favorirne la “grata memoria” nell’animo dei cristiani, formando una prode schiera di soldati del Salvatore: i Passionisti. Questi, attraverso una rigida disciplina, si riproponevano di far conoscere a tutti le sofferenze patite da Gesù Crocifisso per indicarci la salvezza e riparare ai tanti peccati.

Rifiutate le nozze e l’eredità paterna, s’incamminò sulla via dolorosa ma salvifica della croce. Ricevette una rude tonaca dal suo Vescovo e cominciò la sua predicazione.

Si trasferì a Roma per studiare teologia e venne consacrato sacerdote dal Sommo Pontefice Benedetto XIII, dal quale ottenne il permesso di costituire la nuova congregazione. Si stabilì con la sua nuova famiglia in Toscana, nella solitudine del Monte Argentario, ove già in precedenza la Beata Vergine lo aveva invitato ad andare, mostrandogli la divisa nera, decorata dallo stemma della passione, divenuta simbolo dei Passionisti.

Oltre ai tre consueti voti, la Congregazione aveva anche il voto di promuovere il ricordo della passione, ed in nome di quella compì grandi opere di bene: molti eretici, meditando sulle sofferenze e i dolori di Gesù, ritornarono pentiti alla Chiesa Cattolica.

San Paolo beneficiò di innumerevoli doni celesti: rivelazioni, colloqui divini, profezie, il dono delle lingue. La fiamma della carità era così ardente nella sua anima santa a tal punto da bruciargli spesso il vestito che portava addosso; sovente durante le celebrazioni non riusciva trattenere le lacrime ed era rapito in estasi, sollevato da terra, avvolto da vivida luce

Era amato e stimato dai Sommi Pontefici, eppure l’umile Santo si chiamava sempre grande peccatore, degno d’essere calpestato dai demoni.

Morì il 28 aprile del 1775, alla veneranda età di 81 anni, dettati gli ultimi paterni ammonimenti ai sui diletti figli, accompagnato da celeste visione, volava al suo Redentore.

30 PENSIERI DI SAN PAOLO DELLA CROCE

1-La passione di Gesù è la più grande e stupenda opera del Divino Amore (Cf.L.II, 499).

2-Vivete di santo amore, standovene immerso nella carità di Dio, nel più intimo del vostro interno. (L. II, 717)

3-Rivolga spesso la sua mente ed il suo cuore a Gesù Crocifisso, si specchi in quelle sacratissime Piaghe, perché in tal modo le tentazioni e travagli le saranno di gran merito e le faranno acquistare la santa umiltà e le altre virtù cristiane. (L. IV 132)

4-Creda fermamente che Dio si è compiaciuto sin dall’eternità che lei cammini per questa via penosa, per assomigliare a Gesù; svegli il suo cuore con dolci affetti, per esempio: “Si, o Padre, perché così è piaciuto a te” (L.I, 670)

5-In tutte le vostre operazioni, giorno e notte, fuggite da voi, come da un orribile nulla, e perdetevi tutta in Dio. Ivi riposate, ivi amate e tacete. (L. II, 470)

6-Chi più è rassegnato al divin beneplacito è più santo, perché la rassegnazione perfetta alla volontà di Dio, racchiude in sé il perfetto amore di santa carità, e nell’Amore di Dio si sono tutte le virtù. (L. I, 573)

7-Gesù non è venuto per i giusti, ma per i peccatori. Oh! Quanto gli siamo cari noi altri poverelli peccatori, ed io più degli altri, perché ho fatto piangere Gesù più di tutti. (L. I, 343)

8-La Passione Santissima di Gesù sia sempre nei nostri cuori. (L. II, 279)

9-Amatevi, amatevi, fratelli e sorelle carissimi, ricordatevi che mai piacerete a Dio se non vi amate. (L. I, 53)

10-Faccia un fascio di tutti i travagli che soffre e li ponga nel Divin Beneplacito come permessi dal Signore e accompagni tale sofferenza con un dolce slancio amoroso. (L. I, 678)

11-Le tentazioni ci fanno conoscere il nostro niente e ci portano a ricorrere a Dio con l’orazione. (L. IV, 185)

12-Chi vuol esser santo ami di essere occulto agli occhi del mondo, prenda il dolce per amaro e l’amaro per dolce, il suo cibo sia fare in tutto la Santissima Volontà di Dio. (L. I, 616)

13-O silenzio santo, che è la chiave d’oro che custodisce il gran tesoro delle sante virtù! Fatene grande stima, praticatelo assai. (L. III, 384)

14-Operare, patire, tacere! Non ti giustificare, non ti lamentare, non ti risentire! Imparate bene questa strofetta, cantatela bene, praticatela con fedeltà: Vi assicuro che vi farete santi e di alta perfezione. (L. I, 309)

15-Se sarete ben umili di cuore e nascosti alle creature, vi sarà insegnato dal Divin Maestro nella scuola interiore la vera scienza dei santi. (L. III, 190)

16-Sia grata a questo buon Dio che l’ama tanto, lo serva fedelmente, non si vergogni d’essere serva del Sovrano Re della gloria. Ponga sotto i piedi i rispetti umani. (L. III,427)

17-Quelli che patiscono per amor di Dio aiutano a portare la croce di Gesù Cristo, e così saranno partecipi della sua gloria in Cielo. (L. I, 94)

18-Preghi perché Gesù dilati la nostra Congregazione, che la provveda di uomini santi, perché come trombe, animate dallo Spirito Santo, vadano predicando quanto ha fatto e patito per amore degli uomini. (L. IV, 225)

19-Nei bisogni gettatevi nelle braccia di Maria Santissima, ricorrete a Lei come ad una madre misericordiosa, poi non vi inquietate, non vi perdete d’animo, ma fidatevi di Lei. (L. II, 594)

20-Sia fedele nell’esercizio delle sante virtù, in modo particolare nell’umiltà di cuore, pazienza silenziosa, mansuetudine e carità. (L. III, 609)

21-Il gran mare delle pene di Gesù scaturisce dall’immenso mare dell’Amore di Dio. (L. I, 280)

22-Servite volentieri gli altri: esercitate la carità per tutti, perché Dio vi tiene preparati grandi tesori. (L. I, 490)

23- Nel colmo di qualche grande afflizione, prendete in mano il Crocifisso, fatevi fare una predica da Lui. Che predica sentirete!… (L. III, 388)

24- La Passione di Gesù è opera grande, stragrande e stupenda dell’infinito Amore divino. E’ il miracolo dei miracoli dell’Amore di Dio. (L. I, 46)

25- Fondate sempre la vostra meditazione sui misteri della Passione di Gesù, non lasciatela mai, attendetevi ogni giorno. (L.I, 46)

26- Visitate spesso il santuario dell’anima vostra e vedete se vi sono accese le lampade: intendo dire la fede, la speranza, la carità.

27- Si metta sotto il manto di Maria Santissima, le domandi una goccia del suo purissimo latte, non dubiti che il demonio fuggirà. La saluti spesso coll’Ave Maria, le dica: Oh Mamma cara, oh Mamma dolcissima! (L. I, 41)

28-Bisogna non lasciare l’orazione in questo tempo così doloroso, perché non diminuirebbe il patire, ma l’anima si affliggerebbe di più perché andrebbe in tiepidezza. (dal diario del ritiro di Castellazzo)

29-Non faccia come S. Pietro il quale, quando era sul Tabor voleva starsene sempre su quel monte, ma sul Calvario non vi andò. (L. IV, 187)

30-Volate in spirito nel bel Cuore di Gesù…lì arde sempre il fuoco del santo Amore, lasciatevi penetrare fino alle midolla, anzi lasciatevi incenerire tutta. (L. I, 471)