San Pier Damiani meglio conosciuto come Pietro Damiani nacque a Ravenna nel 1007 da una buona famiglia. Fu un teologo e Vescovo. Perse i genitori quando era giovanissimo. Gli venne affidato come tutore suo fratello maggiore che si chiamava Damiano. Coprì anche il titolo di cardinale italiano della Chiesa cattolica di Roma che lo nominò santo, e lo proclamò dottore della Chiesa nel 1828.
San Pier Damiani fu un grande riformatore ed educatore della Chiesa dei suoi anni. Scrisse molti importanti testi di liturgia, di teologia e morale. Fu uno dei migliori latinisti del suo tempo. Si considerava Petrus ultimus monachorum servus, ovvero Pietro, l’ultimo servo dei monaci.
Negli studi frequentati a Faenza era eccellente. Cominciò ben presto a scrivere testi teologici di grande levatura. Nonostante di distinguesse fra tutti nello studio il suo desiderio più grande era quello di incontrare gli eremiti camaldolesi, ed a loro confidata la sua volontà di unirsi a loro.
Così si ritirò nel monastero di Fonte Avellana nel quella dopo breve tempo ne diventò l’Abate. Le sue giornate erano scandite dalla preghiera, dalla penitenza e dallo studio della Sacra scrittura. Il suo stile di vita era preso a modello per quei giovani che si avvicinavano discreti alla vita religiosa.
San Pier Damiani era un amante della povertà, vestiva vesti lise e vecchie senza curarsi di apparire in quel modo. Nella sua vita fondò numerosi eremi, dove si rifugiarono molti religiosi poi divenuti santi.
Nonostante prediligesse la vita solitaria lontana dalla mondanità Damiani non poté sottrarsi ai progetti di Papa Stefano IX. Difatti il Pontefice lo nominò cardinale e vescovo di Ostia, dicendo che con le sue opere potesse offrire molti servigi ai fedeli della santa Chiesa di Roma.
A quel punto Pietro non si tirò indietro ma anzi con grande impegno e lunghe penitenze portò avanti il suo intento di attirare i fedeli. Aveva il dono della loquacità garbata e convincente che ammaliava ogni ceto sociale.
Forse proprio per questo motivo gli vennero affidate missioni di rappresentanza in Francia ed in Germania. Dissuadendo ad esempio Enrico IV dall’intenzione di divorziare. Al tempo stesso tuttavia chiedeva ripetutamente a Papa Stefano IX di affrancarlo dalla carica affidatagli per fare ritorno alla sua vita solitaria e contemplativa.
Infine dopo tante richieste Pietro ottenne ciò che aspirava. Tornò nel monastero e si chiuse in una cella, passando i giorni a scrivere della santità monastica e degli abusi verso di essa.
Questo permise di lasciare in affido al mondo intero numerosi importanti scritti di ascetica che rivelano l’acume ed il talento della persona.
Il suo stile risulta semplice e piacevole. Non sono soltanto scritti ecclesiastici ma anche eleganti poesie.
Ha uno stile facile e dilettevole e le sue poesie sono giudicate piene di grazia e d’eleganza. San Pier Damiani spirò a Faenza nel 1072.
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