San Sabino di Canosa

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Il 9 febbraio  si festeggia San Sabino di Canosa, vescovo vissuto tra la fine del V e la metà del VI secolo. Come si legge sul Martirologio Romano, San Sabino fu vescovo di Canosa, in Puglia e amico di San Benedetto.

La storia di San Sabino non è molto dettagliata, ma alcune cose ci vengono comunque tramandate. Si dice che divenne vescovo di Canosa nel 514, in sostituzione a Momore. La sede Romana lo inviò come legato a capo di una commissione di vescovi fino a Costantinopoli, dove difese la giusta fede dall’eresia monofisita del patriarca Antimo. Tale compito spinge a crederlo uomo di grande fede e dottrina, doti che ben si sposano alla sua natura virtuosa di cui si racconta. Fu infatti uno dei fautori della definitiva condanna di Antimo, Severo, Zoara e dei loro discepoli monofisti.

La sua amicizia con San Benedetto ci viene raccontata da San Gregorio Magno, che narrò delle visite del vescovo di Canosa a Montecassino. Si narra anche che durante un di queste visite, San Sabino manifestò le sue preoccupazioni riguardo l’ingresso di Totila, re degli ostrogoti, a Roma. Benedetto rispose che Roma avrebbe incontrato la fine per propria mano.

Proprio Totila è protagonista di uno dei racconti che vede protagonista San Sabino. Il re ostrogoto giunse fino a Canosa durante una delle sue incursioni. Saputa della fama ottenuta dallo spirito profetico di San Sabino, ormai vecchio e cieco, decise di metterla alla prova. Invitato a condividere il pasto con il santo vescovo, prese il posto di uno dei servitori per versargli del vino. Sabino lo ringraziò del gesto, dimostrando di averlo riconosciuto nonostante la cecità.

La data della sua morte è stimata nel giorno 9 febbraio 566, dopo circa 523 anni di episcopato. Il nome Sabino lo identifica come “nativo della Sabina”, e il suo emblema è il bastone pastorale. Oltre a Canosa, è patrono di Bari, dove è compatrono insieme a San Nicola, e a Torremaggiore.

Autore: Redazione