Santa Barbara è una figura storicamente molto confusa, soprattutto a causa delle molte leggende sul suo conto, tanto che nel 1969 è stata rimossa dal calendario romano generale, proprio a causa dei dubbi sulla sua storicità. Eppure, il suo culto è ben vivo tra i fedeli cristiani di occidente e d’oriente, fin dal VI secolo, con un picco di popolarità nel Medioevo. Ancora oggi Santa Barbara non ha visto calare la sua popolarità, grazie anche ai numerosi patronati, tra cui marina militare, vigili del fuoco, artificieri e architetti.
Considerata
una martire cristiana, si parla della vita di questa
santa in varie agiografie, anche se le informazioni riportate hanno
spesso delle differenze.
Figlia di un uomo di religione pagana
di nome Dioscoro (o
Dioscuro) che voleva rinchiuderla in una torre per allontanarla dai
pretendenti e proteggerla dal mondo esterno, manifestò già dalla
giovinezza una forte vocazione: richiese tre finestre, al posto delle
due previste, per richiamare la Santa Trinità, per poi battezzarsi
da sola nella piscina adiacente alla costruzione.
Altre
versioni parlano di Barbara segregata invece a causa della sua
disobbedienza, e di come nella torre studia con filosofi, poeti e
oratori, fino a giungere alla conclusione che il politeismo è solo
una falsa credenza. Approfitta poi di una libera uscita per
convertirsi al cristianesimo. Altre versioni riportano di come la sua
conversione, sia avvenuta ad Alessandria per mano di Origene di cui
aveva studiato i testi.
Quale che fosse il modo della sua
conversione, una volta che al padre giunse la voce
dell’accaduto, tentò di uccidere la figlia. Barbara riesce a
sfuggire alla cattura per qualche tempo, e qui sono molteplici le
leggende che narrano la sua fuga. Quando infine viene catturata e
trascinata davanti a un magistrato, le viene chiesto di abiurare la
fede cristiana. Ferma nei suoi propositi Barbara non cede alle
torture: le lacerano la pelle con panni ruvidi, ma Cristo le appare
di notte e cura le sue ferite, tentano di ustionarla, ma le fiamme si
spengono appena accese. Infine, dopo aver subito l’umiliazione di
girare nuda per strada con i seni mutilati, è proprio Dioscoro a
portarla sulla cima di una monte per decapitarla, insieme a Giuliana,
un’altra giovane cristiana. Un uomo di Valentino porta via e
seppellisce i corpi delle due ragazze, e presso il luogo della
sepoltura iniziano a verificarsi miracolose guarigioni.
Quale che siano le sue origini e la sua storia, dal VII secolo iniziano ad apparire storie del suo martirio, ed in questo periodo il suo culto presenta giù una solida base. La venerazione di Santa Barbara prende piede e dilaga nel tempo, fino a raggiungere la Germania e spingendosi fino al Cairo, conquistando quindi tanto l’occidente quanto l’oriente. Il suo culto divenne sempre più rilevante, fino a incontrare una punto d’arresto e un progressivo calo in seguito al concilio di Trento, probabilmente perché la sua figura fu considerata troppo ribelle.
Alcune
reliquie di Santa Barbara sono custodite nella cattedrale di
San Vladimiro a Kiev, altre invece si trovano ormai da secoli nella
chiesa di San Martino a Burano. Tanta strada hanno fatto questi
oggetti sacri, portati dalle mani di fedeli nei luoghi di culto in
cui avrebbero potuto continuare a venerarli.
Santa
Barbara è la protettrice dei minatori, per questo a
Piana di Resinelli si trova una sua statua all’ingresso delle
gallerie minerarie. Il patronato degli architetti, muratori,
tagliapietre, campanari gli deriva dall’associazione con la torre
della sua storia. Infatti, il nome della santa è associata anche
alla protezione di torre e fortezze. La sua veste di protettrice
contro i fulmini e il fuoco, fin dall’antichità, si è poi
associata alle morti causate da esplosioni e colpi d’artiglieria in
tempi moderni, portandola a diventare patrona di numerose professioni
militari: membri della marina, artificieri, artiglieri e vigili del
fuoco.
Le sue rappresentazioni sono variegate, ma il simbolo a
cui si trova più spesso accompagnata è la torre con tre finestre ed
in genere veste con ricchi abiti rossi. Altre volte è ritratta
insieme ad un pavone, perché gli strumenti con cui fu torturata si
tramutarono in piume di questo uccello, oppure con la palma e la
corona, simboli del martirio. Non è raro vederla assieme a fulmini
e, in tempi più moderni, accostata a una palla di cannone.
La
data di commemorazione di Santa Barbara è stata
fissata dagli antichi martirologi al 4 dicembre, anche se in
quelli precedenti al IX secolo il giorno è fissato al 16 dicembre.