Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia

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Santa Caterina da Siena (nata con il nome di Caterina di Jacopo Benincasa) è la patrona d’Italia, assieme a San Francesco d’Assisi. Nata a Siena il 25 marzo 1347, è stata una religiosa, teologa, mistica e filosofa che già dall’età di dodici anni mostrò ferma convinzione di dedicare la sua vita al Signore.

La storia vuole che, poco prima dei sedici anni, tentò di entrare nell’ordine delle “Sorelle della penitenza di San Domenico”, ma che a causa della sua giovane età le venne negato l’ingresso. Poco dopo fu colta da una feroce malattia che la sfigurò portandola a sembrare più vecchia. Colta da pustole e febbri alte, implorò la priora di concederle di entrare tra le Sorelle, perché da questo dipendeva la sua vita, e la donna non restò indifferente a simile accorata richiesta. Quando le fu dato l’abito dell’Ordine, nella basilica di San Domenico, era l’anno 1363. Priva degli studi scolastici delle sue consorelle, Caterina si impegnò a studiare ed apprendere, in particolare il latino, la cui comprensione era fondamentale per la preghiera e durante lo svolgimento delle funzioni sacre.

Durante la sua vita, Caterina da Siena si impegnò sempre ad aiutare i poveri e gli ammalati, che secondo lei erano lo specchio di Cristo sofferente. Questo era il modo che la santa riteneva migliore per trovare il Signore. Lavorò anche presso degli ospedali, occupandosi con cure premurose dei malati, anche più gravi e contagiosi (come i lebbrosi).

Già dalla tenera età conobbe episodi di carattere mistico, che si andarono ad acuire con il passare degli anni. Nella chiesa del convento di San Domenico si ritirava spesso in preghiera raggiungendo poi l’estasi mistica, e intrattenendo colloqui con Gesù. Si racconta che, nel 1367, durante una notte di carnevale, Cristo le apparve per donarle un anello solo a lei visibile, che la rese sua mistica sposa.

Divenne una figura religiosa di spicco con numerosi seguaci, che si facevano guidare dal suo spirito caritatevole, dalla saggezza e dalla divina intuizione della santa.

A Pisa, nella chiesa di Santa Cristina, ricevette le stigmate, che solo lei poteva vedere, ma che furono poi visibili a tutti poco prima della sua morte, il 29 aprile 1380.  La tradizione vuole che nei giorni precedenti a quelli della sua morte, numerosi figli spirituali le fecero visita, per avere consigli e raccomandazione. Le sue ultime parole furono “Padre, nelle tue mani raccomando l’anima e lo spirito mio”.

La venerazione di Santa Caterina da Siena inizia subito dopo la sua morte, nonostante la canonizzazione ufficiale avvenne circa 30 anni dopo, nel 1461, per opera di Pio II. Nel 1970, Paolo VI la dichiara come uno dei dottori della Chiesa, inoltre oltre al ruolo di patrona di Italia e delle infermiere, Santa Caterina è anche compatrona d’Europa.

Autore: Redazione