Diana degli Andalò nacque nel 1201 a Bologna da una famiglia nobile bolognese molto conosciuta. Non abbiamo informazione sulla sua infanzia soltanto che era molto bella ed intelligente. Il padre Andrea Lovello faceva parte della consorteria dei Carbonesi.
Diana era una grande ammiratrice del beato Reginaldo d’Orléans. Nel marzo del 1219 risulta che si adoperò per facilitarlo ad acquistare di un appezzamento di terreno in località delle Vigne dove sorgeva il convento di San Nicolò. Attualmente sul luogo sorge la Basilica di San Domenico.
La giovane nell’estate dello stesso anno si avvicinò ai domenicani, accolta da Domenico di Guzmán nonostante la famiglia fosse contraria. Due anni dopo nell’estate del 1221 voleva unirsi alle monache agostiniane dell’Eremo di Ronzano ma anche questa scelta venne osteggiata dalla famiglia.
I familiari provarono di tutto per non farla entrare nel monastero fino a rapirla, strappandola alle Canonichesse. Di ritorno nella casa paterna tuttavia la giovane tentò di nuovo la fuga verso l’Eremo di Ronzano, dove riuscì a fermarsi per due anni.
A questo punto il beato Giordano di Sassonia decise di incontrare la famiglia per cercare una via che mettesse d’accordo sia Diana che la famiglia. Si accordarono che l’unico modo fosse quello di fondare un convento in quel luogo per averla vicino alla famiglia d’origine.
Pertanto nell’autunno del 1222 Diana con il contributo della famiglia e di Giordano fondarono il monastero di sant’Agnese di Bologna, su di un podere del padre.
Diana trascorse tutta la sua vita in quel monastero, diventò la superiora. Anche altre suore all’interno del monastero diventarono beate, come Amata e Cecilia di Bologna.
Culto
Diana venne beatificata da papa Leone XIII, l’8 agosto 1888. In quasi tutte le icone che mostrano la santa la rappresentano come una suora domenicana, che tiene in mano dei gigli bianchi, simbolo di purezza, e affianco una rappresentazione del suo monastero.