Teresa nasce ad Avila, in Spagna, il 28 marzo 1515, riceve dalla famiglia un’educazione cristiana sin da bambina, tuttavia sono pochi gli episodi conosciuti della sua infanzia.
La condizione della donna dell’epoca era piuttosto restrittiva, la donna non poteva esprimere i propri sentimenti, non poteva innamorarsi. Era la famiglia, il padre o il fratello maggiore, che sceglieva per lei chi sposare. Teresa però s’innamora e viene mandata in collegio, dove vive il dramma di non saper discernere a fondo la sua vocazione tra il matrimonio e l’ordine monastico cosa che, per un temperamento passionale come il suo, la fece soffrire.
Scappata di casa, decide di farsi suora ed entra a far parte del monastero “dell’Incarnazione delle monache carmelitane di Avila”, assumendo il nome di Teresa di Gesù.
Nel monastero la regola carmelitana aveva subito un rilassamento che rendeva difficile la vita contemplativa a chi non fosse dotato di ferma volontà. Questo fa capire come Teresa abbia compiuto delle scelte importanti, contribuendo alla riforma dei Carmelitani Scalzi e fondando diversi monasteri tra cui il monastero di San Giuseppe (San Josè) nel 1562.
Quello che ella inserì nell’Ordine non fu soltanto una serie di norme per la crescita interiore ma una profonda unione tra vita mistica e la vita apostolica. Un modo semplice e fraterno di vivere il Vangelo e la Regola. Teresa si converte da una vita che sapeva di mondo ad una vita alla quale il Signore la chiamava. Questo avviene quando la Santa, in piena libertà, viene colpita talmente dalla visione di una statua di Cristo flagellato da farla cambiare, passando da una vita monastica tenue ad un’adesione piena e totale della sua persona alla volontà di Dio. Teresa fu colmata di doni spirituali quali visioni,locuzioni, estasi che descrive nelle sue opere e ne parla per insegnare a riconoscerli.
Ad un certo punto della sua vita si ammala e la malattia la debilita così tanto che rimane di salute cagionevole. In questo stato scopre l’orazione che le chiarifica ciò che avviene dentro di lei diventando maestra di orazione, la cui essenza è guardare Lui, ascoltarLo, amarLo, considerarLo come Padre, Maestro, Sposo, Amico.
Per aiutare a comprendere la comunione amorosa con Dio, Teresa usa l’immagine del castello, di cui parla nella sua opera “Il castello interiore”.
La vita spirituale è concepita come un castello tutto di diamanti e vetri chiari in cui ci sono tante stanze, come nel cielo ci sono tante dimore e, per raggiungere la definitiva unione con Dio, l’anima deve percorrere sette stanze del castello.
Questo cammino è una crescita a tappe di elevazione dove, attraversando le stanze del castello, si giunge al centro, nella settima dimora, dove abita il Re. Nella prima stanza l’anima è muta e sorda, ancora prigioniera del mondo esteriore ma Dio la chiama. L’anima comincia il suo percorso di conoscenza interiore e nella seconda dimora lotta contro le attrattive del mondo esteriore. Sente che tutto nel mondo è effimero ed è invitata a pregare. Nella terza dimora l’anima si purifica attraverso la meditazione: è pronta ad accogliere la sofferenza e rinuncia alle tentazioni del mondo esteriore, ma non è ancora abbastanza forte. Nella quarta dimora la conoscenza, l’intelligenza e la memoria pesano sull’anima e per progredire si deve rinunciare a tutto questo. Nella quinta dimora l’anima è
libera da ogni costrizione, libera di volare. Nella sesta dimora le fatiche aumentano ma il Signore concede maggiori grazie e l’anima aspetta Colui che si trova nella settima dimora…
Teresa è una donna in cammino, colei che nel viaggio trova se stessa. Attraversa la Spagna per tessere relazioni, fondare monasteri e guidare altre donne lungo la strada della perfezione spirituale.
Il viaggio in lei non è soltanto una dimensione fisico spaziale ma anche e sopratutto interiore. Un percorso di ricerca e di graduale avvicinamento a Dio e di amicizia con Lui.
Nel 1567 incontra un giovane che studia a Salamanca: è San Giovanni della Croce. Egli prende la veste degli Scalzi e accompagna la Santa nei suoi viaggi. Con lui nel 1568 costituisce vicino ad Avila il primo convento di Carmelitani Scalzi.
Muore ad Alba de Tormes in Salamanca il 15 ottobre del 1582, durante uno dei suoi viaggi. Dopo la sua morte, durante l’autopsia, estratto il cuore si osservarono le ferite che lei aveva descritto e attribuite, secondo la chiesa, alla transverberazione, dal latino transverberare cioè trafiggere il cuore con un oggetto affilato da parte di una creatura angelica o di Cristo stesso. Il cuore della Santa è conservato in una teca ad Alba di Tormes, in Spagna.
Quarant’anni dopo la sua morte viene proclamata Santa. Nel 1970 Papa Polo VI le conferisce il titolo di dottore della Chiesa. Esistono solo tre donne dichiarate dottori della chiesa cattolica, oltre a Teresa, Caterina da Siena e Teresa di Lisieaux. La festa liturgica ricorre il 15 ottobre.
Teresa è patrona degli scrittori assieme a San Giovanni Evangelista, Cassiano di Imola e Francesco di Sales.
Teresa rappresenta uno dei vertici della spiritualità cristiana di tutti i tempi e la sua spiritualità può essere riassunta dalla famosissima poesia “Nulla ti turbi, nulla ti spaventi; tutto passa. Dio non cambia; la pazienza ottiene tutto; chi possiede Dio non manca di nulla. Solo Dio basta!”.