Santa Venera, secondo la tradizione, nacque ad Aci Xifhonia il Venerdì Santo dell’anno 100 d.C., da Agatone e Ippolita. Cresciuta secondo i principi del Cristianesimo, dedicò la sua vita all’assistenza ai malati presso le terme che ora prendono il nome di Santa Venera. La sua opera di carità e compassione verso i più bisognosi si diffuse rapidamente, guadagnandosi il rispetto e la devozione delle persone.
A vent’anni, Santa Venera rimase orfana e decise di donare tutti i suoi beni ai poveri, iniziando così un’intensa opera di apostolato. Viaggiò per diverse città, diffondendo il messaggio evangelico e portando conforto a coloro che si trovavano in situazioni di sofferenza e disagio. La sua dedizione alla fede e alla compassione la rese un esempio vivente di amore cristiano.
La vita di Santa Venera giunse a una fine tragica quando, a causa della sua fervente attività di apostolato, fu perseguitata e infine decapitata il 26 luglio del 143 nella Gallia Cisalpina. Il suo sacrificio e la sua dedizione alla fede la resero un’icona di santità e coraggio.
Santa Venera è la patrona della città di Acireale, in Sicilia, e viene solennemente festeggiata il 26 luglio, secondo un antico protocollo che richiama le tradizioni della festa di Sant’Agata a Catania. Durante la festa, la città si anima di celebrazioni religiose, processioni, eventi culturali e spettacoli pirotecnici.
Uno degli elementi più significativi della festa è il mezzobusto di Santa Venera, un’opera d’arte realizzata dal talentuoso scultore messinese Mario D’Angelo e dipinta dal pittore Giacinto Platania. Questa preziosa statua è custodita in una delle cappelle più belle di tutta la Sicilia, emanando un’aura di sacralità e devozione.
Durante la processione, il simulacro di Santa Venera viene portato in trionfo su un sontuoso fercolo d’argento, realizzato nel 1659, trainato dai devoti vestiti di bianco. Accanto al fercolo, cinque maestosi ceri rappresentano diverse corporazioni, come calzolai, panettieri, pescivendoli, muratori e artigiani. I ceri ondeggiano e danzano al ritmo della musica della banda, creando un’atmosfera festosa e coinvolgente.
L’uscita e l’ingresso del fercolo in chiesa sono momenti di grande emozione, con i devoti che si muovono freneticamente attraverso una folla trepidante. La festa culmina con uno spettacolo di fuochi d’artificio che illumina il cielo sopra la piazza Duomo di Acireale, creando un’atmosfera di gioia e meraviglia.
Oltre alla festa del 26 luglio, il 14 novembre viene commemorata la traslazione delle reliquie di Santa Venera da Ascoli Piceno nel 1642. Questa cerimonia, svoltasi in chiesa, ricorda il trasferimento delle sacre reliquie nella città di Acireale, rafforzando il legame tra la santa e la comunità.
La festa di Santa Venera ad Acireale rappresenta un momento di profonda devozione religiosa, unita alla celebrazione della cultura e della storia locale. I cittadini, i devoti e i visitatori si uniscono per onorare la patrona della città, riflettendo sul suo esempio di amore, sacrificio e fede.
La figura di Santa Venera continua ad ispirare e a trasmettere un messaggio di compassione, generosità e amore verso gli altri. La sua festa a Acireale è un’occasione per celebrare e mantenere viva la sua memoria, preservando così un patrimonio culturale e religioso di inestimabile valore.