Sant’Apollonia è nata ad Alessandria d’Egitto. Riconosciuta come martire cristiana, viene venerata sia dalla Chiesa cattolica che dalle Chiese ortodosse come santa.
Apollonia fin dai più teneri anni venne educata alla religione cristiana. Accesa di ardente amore per Gesù, decise di darsi interamente a Lui, facendo voto di perpetua verginità.
Nel racconto da Eusebio di Cesarea troviamo un brano della lettera del vescovo Dionigi di Alessandria. Nell’epistola indirizzata a Fabio di Antiochia si trova la storia del martirio di Apollonia. Qui vengono descritti gli avvenimenti dei quali era stato testimone.
Il racconto riporta l’episodio avvenuto intorno al 248 nella città di Alessandria d’Egitto. In quell’anno scoppiò una sommossa popolare contro i cristiani, accesa da un veggente pagano. Apollonia in quel tempo era un’anziana donna cristiana. Non era sposata, nella sua vita aveva prestato aiuto ai cristiani tormentati dalla persecuzione. Faceva opera di apostolato prodigando tutti i suoi averi in favore dei cristiani e adoperandosi con ogni mezzo nell’esortare i martiri alla fortezza e alla speranza in attesa del gran premio del cielo.
Venne catturata e picchiata violentemente fino a farle cadere i denti.
Secondo i racconti della tradizione popolare venne invece deliberatamente legata e le furono strappati i denti con grandi tenaglie.
Al termine della tortura venne preparato un falò con l’intenzione di bruciarla viva, se non avesse bestemmiato contro il Signore. Apollonia aveva timore che venisse violentata o che altre torture prima del rogo le avrebbero fatto vacillare la fede. Si chiuse in preghiera, alzò lo sguardo al cielo ricordandosi che Gesù l’aspettava. Si liberò con scaltrezza e si lanciò da sola tra le fiamme dove trovò la morte. Pensava che il suicidio non fosse una colpa in quelle circostanze.
Da fonti differenti sembra che il corpo fosse stato ridotto in cenere. Altre al contrario sostengono che Apollonia morì durante il regno di Filippo l’Arabo.
Invece fonti di origine latina rimandano il sui martirio a Roma, ottantadue anni dopo, al tempo del governo dell’imperatore Giuliano.
Papa Pio VI, volle raccogliere le sue reliquie e fece giungere da un capo all’altro della penisola i suoi presunti denti. Ne riempirono una cassetta di tre chili che fu in seguito gettata nel Tevere.
A causa della tradizione secondo la quale le furono estirpati i denti, santa Apollonia è raffigurata nell’iconografia come una giovane vergine che tiene in mano una tenaglia che stringe un dente.
Viene invocata dai fedeli che soffrono di malattie ai denti ed è patrona dei dentisti, igienisti dentali e odontotecnici. La memoria liturgica viene festeggiata il 9 febbraio.
A Roma venne innalzata una chiesa in suo onore.