Emidio d’Ascoli nacque verso la fine del secondo secolo dopo Cristo (273) da una famiglia pagana nobile. Non si hanno informazioni certe a proposito dei suoi primi anni di vita, difatti ci sono due ipotesi plausibili, la prima vede il Santo intento negli studi delle arti liberali, la seconda invece parla di un arruolamento presso le milizie romane.
Emidio, si converte al Cristianesimo attorno al 290, grazie all’opera di evangelizzazione dei Santi Celso e Nazario, dapprima diventò catecumeno, successivamente venne battezzato e si adoperò nello studio delle scritture. La famiglia non accettava queste scelte e tentò più volte di ricondurre il ragazzo alla fede pagana, ma Emidio non ascoltò e partì con tre amici (Euplo, Germano e Valentino) per l’Italia.
Una volta giunto a Milano, venne consacrato sacerdote da Materno, Vescovo di Milano, e rimase per ben tre anni presso l’oratorio di San Nazario, durante questo periodo, la sua attività predicatoria portò alla conversione di una buona parte delle persone che lo ascoltavano.
Le persecuzioni ordinate dall’Imperatore Diocleziano obbligarono Sant’Emidio a scappare verso Roma, dove venne ospitato da Graziano. Durante la sua permanenza vennero attribuite ad Emidio svariate opere di guarigione, non ultima quella della figlia di Graziano, affetta da una terribile paralisi. Questi fatti fecero credere al popolo di essere di fronte ad una reincarnazione del dio romano Esculapio.
Le voci di questi miracolosi avvenimenti arrivarono velocemente alle orecchie di Papa Marcellino, 29esimo Vescovo di Roma, e dopo aver incontrato il Santo lo ordinò Vescovo di Ascoli. Presso quelle terre il prefetto Polimio, quest’ultimo si rese protagonista di una serie di repressioni contro i cristiani ed ordinò subito ad Emidio di non prodigarsi in opere di evangelizzazione.
Il Santo non obbedì a tale divieto e cominciò a prodigarsi nella guarigione dei malati, fatto che gli permise di convertire molti ascolani alla religione cristiana. Il Prefetto, come alcuni cittadini romani prima di lui, credette che l’uomo fosse l’incarnazione di Esculapio, divinità pagana della guarigione. Difatti, chiese ad Emidio di offrire sacrifici agli dei, in cambio del matrimonio con Polisia, sua figlia. Anche questa volta il Santo non obbedì all’ordine, anzi convertì la giovane Polisia al Cristianesimo e la battezzò nel fiume Tronto.
Venuto a conoscenza del fatto, il Prefetto Polimio fece arrestare Sant’Emidio condannandolo alla pena capitale. Il Vescovo però non si tirò indietro e coraggiosamente subì il proprio destino. Un evento unico però accadde, infatti dopo la decapitazione, il corpo del Santo si diresse verso la propria testa e la trasportò presso un oratorio che aveva fatto costruire, per poi morire.
Un’altra storia narra invece che il corpo non si limitò ad appoggiarsi in terra, ma che al suo arrivo la terrà si aprì al fine di permettere al Santo di seppellirsi da solo.
I Miracoli
Numerosi sono i prodigi collegati al Santo, ma è particolarmente noto come protettore dai terremoti, infatti quando il giovane venne indotto con la forza a rinnegare il Cristianesimo, la città di Treviri fu vittima di un violento terremoto, tale da distruggere il tempio pagano, ma lasciando indenne il ragazzo.
Tale prodigio si ripeté anche in altre occasioni, entrambe presso la città marchigiana di Ascoli, sia quando il Prefetto lo obbligò a fare un sacrificio agli dei romani, sia al suo arrivo, quando appoggiando la mano presso le mura cittadine un forte terremoto distrusse tutti i templi pagani.
Durante gli inizi del 18esimo secolo (1703) le Marche intere vennero colpite da un terribile terremoto, tranne la città di Ascoli, che si dice venne protetta da Sant’Emidio. In onore di questo miracolo, la città gli dedicò una chiesa, al cui interno era contenuta la grotta dove il Santo morì e dove venne trovato il sepolcro interamente coperto di basilico.
I festeggiamenti ad Ascoli
Nonostante il giorno dedicato a Sant’Emidio sia il 5 agosto, la città marchigiana inizia i festeggiamenti dal 26 luglio, in concomitanza con la festa di Sant’Anna.
Durante questa novena vengono organizzati numerosi eventi, sia sacri che dedicati al divertimento della cittadinanza. Tra il 4 ed il 5 agosto invece, Ascoli si anima attorno alla Quintana, gioco di origine medievale con tanto di musiche, balli popolari e giochi, senza dimenticare la tradizionale tombolata ed il meraviglioso spettacolo pirotecnico allo scoccare della mezzanotte.