La Chiesa celebra ogni 17 gennaio la festa di Sant’Antonino Abate.
Tutta Italia ha una vera e propria venerazione per questo Santo, da nord a sud, dalla Lombardia alla Sicilia le feste per lui sono moltissime, tra falò, fiere e benedizione degli animali.
Il 17 gennaio è la data della morte del Santo che fu eremita Egiziano vissuto nel IV secolo dopo Cristo, e a cui si deve l’inizio del “monachesimo cristiano”, cioè la scelta di trascorrere la vita in piena solitudine per ricercare e avvicinarsi intensamente alla figura di Dio.
Sant’Antonio è per tutto l’Occidente il protettore dei macellai, allevatori, contadini e soprattutto patrono di tutti gli animali domestici. Inoltre i seguaci del Santo dal grasso del maiale ricavavano unguenti da spalmare sulle piaghe degli ammalati. Credenza vuole che il Santo fosse capace di guarire le malattie più tremende.
Al nord invece si ha un detto sul fatto che il Santo aiuti a trovare le cose smarrite, “Sant’Antoni dalla barba bianca fam trua quel ca ma manca”, che per gli abitanti del sud viene tramutato in “Sant’Antonio di velluto, fammi ritrovare quello che ho perduto”.
Tra i molti riti compiuti in onore del Santo sicuramente la focara di Novoli (Salento) è uno dei più suggestivi. Uno spettacolo eccezionale che da anni attira fiumi di gente. Infatti dal 16 al 18 gennaio si accende la focara, un falò gigantesco fatto da una enorme pira di 25 metri d’altezza e 20 metri di larghezza, costituita da 70 fasci di vite a cui viene appiccato il fuoco con un preciso rituale.
Purtroppo, anche quest’anno l’antico rito di Novoli si rinnoverà senza spettatori, potrà essere seguito solo indiretta tv, proprio per evitare il rischio di assembramenti vista la grossa affluenza di gente che il rito comunemente attira.
Il Sindaco si dice dispiaciuto ma la ritiene un’azione necessaria: “Purtroppo le misure di contenimento della pandemia previste dagli ultimi provvedimenti governativi– sottolinea il sindaco di Novoli, Marco De Luca – non consentiranno di celebrare l’accensione della tradizionale focara di Novoli, con l’usuale cornice di pubblico, che da sempre anima e caratterizza la manifestazione. A farne le spese, purtroppo, saranno le attività produttive locali e gli operatori dei settori agroalimentare, fieristico e dello spettacolo che, ancora una volta, non potranno lavorare”.
“Dispiace molto anche per i novolesi e i tanti fedeli che attendono per tutto l’anno questo appuntamento e, a causa delle restrizioni, non potranno essere presenti. Come amministratori, però – conclude il primo cittadino -, abbiamo il dovere di rispettare e far rispettare le regole a salvaguardia della salute pubblica, ma al contempo vogliamo garantire che tutta la cerimonia di accensione e gli altri spettacoli previsti nel programma siano comunque visibili in tv, affinché il rito benaugurante più amato dai salentini possa essere seguito in sicurezza da casa”.
Questo il programma religioso che attende i fedeli:
Si è avviato giovedì 6 gennaio con l’intronizzazione del simulacro del Santo Patrono, sta proseguendo con il solenne novenario di preghiera, che si concluderà il 15 gennaio e vedrà l’alternarsi di momenti propriamente liturgici a momenti di intrattenimento legati a temi religiosi. Domenica 16 gennaio, come da tradizione, solenni celebrazioni eucaristiche e benedizioni – della Focara e degli animali – apriranno la strada all’accensione della grande Pira. Alle 18.30 in chiesa la celebrazione eucaristica sarà presieduta da Luigi Pezzuto, arcivescovo e già nunzio apostolico in Bosnia ed Erzegovina. La giornata seguente, il 17 gennaio, la Santa Messa sarà presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia.