Manca meno di un mese alla fine della scuola e una pletora di studenti si prepara a sostenere il primo esame importante che aprirà loro l’accesso all’età adulta: mercoledì 21 giugno inizieranno ufficialmente gli esami di maturità.
Uno scoglio duro e impegnativo da affrontare, a corollario di cinque anni di studio che nella vita di ogni giovane segnano contemporaneamente un viaggio nel mondo affascinante della cultura e un cammino introspettivo alla ricerca delle potenzialità nascoste in ognuno di loro, finalizzate al compimento dell’umano nell’uomo.
“La maturità non è l’età delle svolte? Non fare più quello in cui non si crede” asseriva lo scrittore brianzolo Giuseppe Pontiggia. L’ingresso nell’età matura traccia uno spartiacque indelebile, ma dal profondo del cuore ci auguriamo che i nostri ragazzi, profondamente assetati di Verità e di Bellezza, possano continuare a sognare e a cogliere in questo momento così importante per la loro vita anche un’occasione di riflessione più ampia sul significato della loro esistenza, incessante “peregrinatio” alla ricerca di una meta e di un posto nel mondo.
Come scriveva Vincent Van Gogh in una lettera al fratello Teo “Noi siamo dei pellegrini, la nostra unità è un lungo cammino, un viaggio dalla terra al cielo”. Allora ogni traguardo che si raggiunge come la maturità, non è altro che un punto di partenza per riscoprire la bellezza di nuove sfide che la vita ci pone di fronte.
“Ove tende questo vagar mio breve?”: Giacomo Leopardi interrogava la “silenziosa luna” e ancora oggi l’uomo continua a porsi domande sul senso ultimo del suo passaggio sulla terra nel “cammin di nostra vita”.
Siano liberi e protagonisti attivi nella società tutti quei giovani che si apprestano a lasciare i banchi di scuola preoccupandosi di avere cura della loro vita senza mai perderla né sporcarla dietro false illusioni, ma benedicendola ogni giorno e lottando per il bene comune, che è il bene di tutti.
Abbiano il coraggio di non lasciarsi incatenare da quella “globalizzazione dell’indifferenza”, denunciata ripetutamente da Papa Francesco, che finisce per spegnere la capacità di sognare e di sperare in un mondo migliore.
Ogni studente pellegrino in viaggio verso la maturità, impari con ogni mezzo a mettere sempre in salvo la propria vita, in cerca di uno stupore e di una bellezza che si rivelino nell’incontro con un “Tu” che ci sostiene anche nei momenti più faticosi.
E se è vero, come riteneva il grande fisico e filosofo tedesco Albert Einstein, che “la maturità inizia a manifestarsi quando sentiamo che è più grande la nostra preoccupazione per gli altri che non per noi stessi” il desiderio più grande che possiamo esprimere per tutti i maturandi è che possano sempre scorgere nel rapporto con l’altro e nella “social catena” di leopardiana memoria, un bene incommensurabile per la loro vita, nel cammino Ad Iesum per Mariam. In fondo, solo quando ci si vuole bene e si resta uniti nonostante le ferite che sanguinano, solo allora si è veramente “maturi”.
Affidiamo alla protezione di San Giuseppe da Copertino, il santo dei voli “amico degli studenti e protettore degli esaminandi” tutti gli studenti in cammino verso la maturità e imploriamo su di loro “l’aiuto materno della Madonna, Madre della speranza”.