Le Dolomiti, patrimonio naturale dell’Umanità, con l’enrosadira, il rossore che le rocce dolomitiche acquistano all’alba e al tramonto e l’aria sottile, le foreste dei violini, le albe e i tramonti, i sentieri facili, i ricordi della Grande Guerra, la natura che sembra si sia fermata.
Infine c’è “Lui”, il Cristo pensante, nella sua cattedrale, il monte Castellazzo, piccola cima che sa incantare anche chi in montagna ha vissuto una vita intera. Nel “Trekking del Cristo pensante“, potrai pensare, farti domande e trovare risposte, sederti immerso nel tramonto accanto al Cristo pensante per capire quanto piccolo sia l’uomo e quanto grande sia l’Universo.
E nel momento in cui il sole sarà andato a dormire per far posto ad una coperta di stelle capirai che non sarai tu a guardare la natura ma sarà Lei che ti osserva. In quel momento ti sentirai un po’ più ricco e penserai tutto con un’altra logica, quella giusta.
Il Cristo pensante è tante cose, oseremo dire: tutte le cose, di cui una non esclude l’altra.
Il Trekking del Cristo pensante nasce da un’idea di Pino Dellasega ed è stato realizzato grazie al contributo della Provincia Autonoma di Trento, di Trentino Spa, del Parco Naturale di Paneveggio-Pale di San Martino, delle Aziende per il Turismo di Primiero, Passo Rolle, San Martino di Castrozza, Vanoi e della Valle di Fiemme, dei Comuni di Tonadico e Siror.
La storia del Cristo pensante ha inizio il 15 agosto del 1984 quando Pino Dellasega, acquistò a Varsavia, in Polonia, una piccola statuina in legno raffigurante Gesù in atteggiamento pensieroso. Erano gli anni del Comunismo, erano gli anni di Solidarnosh di Lech Walesa e del vescovo Carol Woityla. Quella statuina rimase sulla stufa a casa di Dellasega per quasi trent’anni, quando un giorno d’estate, lo stesso, durante una camminata in Val Venegia in Trentino, non incontrò un musulmano che stava pregando. In quel momento si scatenò in Pino una determinazione a voler portare sulla Cima del Monte Castellazzo il Cristo pensante.
Ma non è stato facile in quanto quella montagna si trovana nel bel mezzo del Parco Naturale di Paneveggio e come se non bastasse, nella zona a protezione integrale. Nonostante tutti questi ostacoli, Pino con una grande determinazione è riuscito a realizzare il suo sogno e dal giorno della posa sulla cima, anche il sogno di centinaia di migliaia di persone.
Il Cristo pensante è stato scolpito nel marmo bianco di Predazzo da Paolo Lauton e la croce, di ferro cortèn, è stata realizzata da Pierpaolo Dellantonio.
La posa del Cristo pensante è avvenuta il 16 giugno del 2009 ad opera della fortezza volante, il Chinook dell’Aereonautica Italiana.
IL PERCORSO
Il percorso parte da Passo Rolle (1.980 mt) salendo lungo la strada sterrata che transita presso la Capanna Cervino (2.080 mt) sino a raggiungere la Baita Segantini (2.178 mt). Da qui parte il sentiero del Trekking del Cristo pensante che attraversa completamente in piano ed in leggera discesa, i pascoli alti della Val Venegia, sino a portarsi a ridosso del versante nord del Monte Castellazzo. Da qui inizia a salire lungo una mulattiera costruita durante la Grande Guerra, sino ad arrivare al Cristo pensante (2.333 mt).
L’itinerario di ritorno scende dal versante sud attraversando i ghiaioni per poi raggiiungere, una volta nei prati sottostanti si raggiunge la Capanna Cervino ed infine Passo Rolle.
Partendo da Passo Rolle il percorso è lungo circa 6 Km. Con un dislivello di circa 400 metri. Il periodo ideale per salire al Cristo pensante va dal mese di luglio sino al mese di ottobre.
In questi anni sono saliti al Cristo pensante centinaia di migliaia di persone, di tutti i credi ed età, per molte sacerdoti di tante parrocchie è diventato il percorso ideale per svolgere la catechesi all’aperto, in mezzo alla natura, dove si può ammirare da vicino le meraviglie del Creato. L’idea iniziale di Pino Dellasega, vale a dire di riportare i giovani a camminare di nuovo in montagna, si è realizzata.
Al Cristo pensante sono saliti personaggi illustri quali Monsignor Giovanni D’Ercole, attuale vescovo di Ascoli Piceno, Paolo Brosio il noto giornalista televisivo che ha dedicato ben un capitolo al Cristo pensante sul suo libro “A un basso dal baratro”che racconta la sua conversione. Il Cristo è stato pure visitato dal premio nobel per la Pace Lech Walesa che durante la cerimonia di consegna del mio libro si è commosso nel racconto della storia, nata appunto nella sua Polonia e nelle bandiere di Solidarnosh.
Pino Dellasega ha scritto il libro “Il Cristo pensante delle Dolomiti” dove in 167 pagine racconta tutta la storia di questa straordinaria avventura che lo ha visto protagonista senza ancora aver capito bene il motivo della sua entrata in questa bellissima storia. Ma le sue parole alla conclusione del libro possono rendere benissimo la soddisfazione per aver realizzato un progetto, il Cristo pensante che finalmente ora è di tutti: “se sei convinto e ci credi, se non ti arrendi e perseveri, se quando ti fanno cadere sai rialzarti, allora anche i sogni si avverano”.
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