Storia:
Le prime tracce della presenza del Convento dei Servi di Maria Santissima di Carbonara risalgono ad un atto notarile ad opera del notaio De Russis, nel documento risulta infatti, che la fondazione di detto Convento avvenne nel 1490 per volontà di Fiorella Falivena, una nobildonna locale, il Fondatore Religioso è invece, Padre Maestro Eusebio de Granitis.
La leggenda narra che il quadro della Madonna, motivo principale della fondazione del Convento, venne ritrovato da un carbonaio all’interno di un anfratto del Monte Leggio, in seguito venne portato nel villaggio di Curti. Per celebrare il ritrovamento, la popolazione volle innalzare un tempio nel luogo dove è stato trovato il dipinto. Durante il periodo dei lavori, gli operai si accorsero che il dipinto e tutto quello che era dentro, venne spostato nottetempo all’interno dell’attuale Convento.
Santuario:
La Chiesa e il Monastero, posti lontano dal paese, rappresentarono luogo di rifugio e meditazione per i credenti, purtroppo anche ladri e banditi trovarono rifugio ed ospitalità, obbligando con forza i monaci.
Il freddo e “l’aria pessima” di quei luoghi, costrinsero i Frati a chiedere il trasferimento in altro luogo, in quanto, in periodo di malattia era difficile ottenere aiuti immediati. La supplica del Priore Generale dei Servi alla Sacra Congregazione, venne accolta grazie al Permesso Pontificio e all’avallo dell’Università di Giffoni Valle Piana, e i Frati si trasferirono nella grancia del Casale di Torello, all’interno della Cappella della Consolazione, appositamente costruita nel 1641.
La soppressione degli ordini religiosi, voluta da Napoleone Bonaparte, costrinsero i Frati a lasciare il Santuario nel 1810. Al loro posto, si curò del Santuario il parroco di Curti, il chiostro e parte del Convento vennero trasformati in cimitero, mentre all’interno della Chiesa, furono costruiti sepolture patronali ed altari.
Nel 1855, un violento terremoto distrusse la volta principale, avviando la struttura verso un lento ed inesorabile degrado.
Il Parroco Gubitosi, assieme alla popolazione, iniziarono nel 1889 il restauro della volta sulla navata principale, ed altri lavori atti a riportare allo splendore originale la Chiesa.
Nel 1928, terminano i lavori di restauro e il vicario Foraneo d. Luigi Sica ottiene dal Capitolo Vaticano l’incoronazione del dipinto della Vergine (adeguatamente restaurato dal pittore Clemente Tafuri). L’anno seguente i fedeli richiesero un nuovo affresco al medesimo pittore, raffigurante la Madonna con il Bambino.
Il 23 novembre 1980, un altro terremoto colpì la Chiesa, facendo crollare anche una vela affrescata dell’abside. Un comitato cittadino, assieme a Don Generoso Bacco, parroco di S. Pietro Apostolo e S. Maria delle Grazie di Giffoni Valle Piana, si adoperò alla messa in sicurezza della tettoia. Nel 1992, grazie ai fondi del Provveditorato alle Opere Pubbliche, si iniziò il restauro e successivamente la Chiesa venne riaperta al culto.
La struttura della Chiesa è a tre navate con archi che suddividono gli spazi, le cappelle laterali, ospitano i sepolcri di alcune famiglie locali. Le pareti sono adornate da pitture murali risalenti al 1500, che raffigurano la vita di Maria.
Curiosità:
Il Martedì dopo la Santa Pasqua, durante i festeggiamenti in onore di Santa Maria di Carbonare, nel letto del fiume si svolge una competizioni di tiro al caciocavallo.
Non sono ancora state pubblicate delle testimonianze su questo sanuario.
Puoi essere il primo a raccontare le tue esperienze in questo luogo.