Storia:
San Giacomo della Marca, predicatore italiano dell’ordine dei Frati Minori Osservanti e antesignano dell’associazionismo cattolico, ottenne il permesso di costruire questo Santuario dedicato alla Madonna delle Grazie, da Papa Nicolò V, nell’agosto del 1449.
Santuario:
Attorno alla metà del ‘500 finirono i lavori di costruzione dell’attuale Chiesa, successivamente, si procedette con la costruzione a nord di un convento più grande.
Nel 1712, venne riedificata l’abside, rifatta la torre campanaria e prolungata la zona del coro, mentre tra il 1737 e il 1739, venne riedificata la facciata della Chiesa.
Il portale della chiesa è in pietra e risale alla prima metà del 16esimo secolo, del secolo precedente invece è il portone in legno. Appena dopo l’entrata, è possibile notare a sinistra dei resti di un affresco raffigurante San Bernardino da Siena e San Sebastiano, tale opera è datata 1500, ma l’artista resta tutt’ora ignoto, dinnanzi, invece sono posti due altari barocchi lignei, ospitanti, la prima una tavola raffigurante l’Incoronazione della Vergine con i Santi (1525) di Vincenzo Pagani da Monterubbiano, l’altra, custodisce una tela raffigurante la Madonna in trono con San Francesco e San Andrea Apostolo (16esimo secolo), opera attribuita a Durante Nobili di Caldarola.
Andando sempre dritti, è visibile la tela del pittore fermano Alessandro Ricci, che raffigura il Sogno di San Giuseppe (1803), mentre al centro della Chiesa verso l’abside, sono posti un crocifisso in legno del 16esimo secolo, accanto vi sono due tavole di Vicenzo Pagani, datate 1540, raffigurante la Vergine e San Giovanni evangelista.
Tra i numerosi pezzi d’arte, è possibile ammirare un tabernacolo in legno intarsiato di fine Seicento, opera di Giuseppe da Montalboddo e Francesco da Urbino, entrambi Frati Francescani.
La Chiesa è adorna di spettacolari vetrate risalente alla fine degli anni ’70 (1977), raffiguranti la Vergine e i Santi ad opera della ditta fiorentina Mellini. E’ altresì presente un organo a canne, risalente al 1956 ad opera della ditta Mascioni di Cuvio.
La Cappella di San Giacomo è posta dopo un cancello in ferro e appena dopo, permette di notare quattro pitture di Mario Pesarini risalenti al 1956, queste opere ricordano la protezione concessa dal Santo alla cittadinanza durante la Seconda Guerra Mondiale, infatti, la popolazione invocò la protezione sia della Madonna sia di San Giacomo, per salvare i propri mariti e figli, che venivano rastrellati dai tedeschi, le donne celebrarono la partenza dei tedeschi con una processione. Sotto l’altare è posto il corpo di San Giacomo, fino al 2001 sostituito da un simulacro in cera, poiché le spoglia erano conservate a Napoli, terra dove il Santo morì nel 1476.
La Cappella della Madonna delle Grazie al suo interno conserva un’opera in terracotta del 15esimo secolo raffigurante la Vergine, donata dal Cardinale Francesco della Rovere al Santo nel 1468 circa. A quest’opera sono stati attribuiti numerosi miracoli, infatti fino al 1826 era posta sull’altare maggiore della Chiesa, mentre dal 1953 è posta in questa Cappella dedicata. Sulla parete si possono osservare le pitture di Frate Arturo Cicchi rappresentanti l’annuncio dell’Angelo a Maria, la nascita di Gesù, la presentazione al tempio e molti altri avvenimenti sacri.
L'utilizzo delle immagini è gentilmente concesso da Padre Lorenzo Turchi
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