Storia:
I primi lavori iniziarono nel 1609 e terminarono nel 1944 grazie agli interventi economici del Municipio e alle offerte di fedeli. Successivamente il tempio venne ampiamente ristrutturato tra il 1699 ed il 1705, a causa del terremoto che nel 1693 colpì queste zone, arrivando ad assumere l’aspetto con cui la Basilica è conosciuta oggi.
La Chiesa venne elevata a Collegiata attraverso una Bolla Pontificia nel novembre del 1924. Papa Wojtyla nel 1990 elevò ulteriormente la struttura alla dignità di Basilica Minore. La Chiesa oltre ad essere il monumento più importante del Comune di Acireale è stata dichiarata Monumento Nazionale.
Struttura:
La Basilica si mostra con una stupenda facciata, divisa su più ordini e arricchita da quattordici putti intenti a sorreggere dei festoni, realizzata seguendo i disegni dell’artista acese Angelo Bellofiore. Gli intarsi che adornano la facciata sono opera dei maestri artigiani acesi Diego e Giovanni Flavetta.
La Chiesa è anticipata da una balaustra risalente alla prima metà del Settecento, progettata da Pietro Paolo Vasta e realizzata da Giovan Battista Marini, quest’ultima struttura è adornata da alcune statue rappresentanti i personaggi presente nell’Antico Testamento, partendo da Giuditta, Giaele, David fino a Mosè e Aronne, passando per Giuda Maccabeo, Gedeone e Sansone.
La pianta della Basilica è a croce latina, gli interni sono ricchi di affreschi, opere di Pietro Paolo Vasta, Vito d’Anna, Alessandro Vasta e Antonino Bonaccorsi.
Osservando il coro ed il transetto è possibile ammirare alcune scene di vita di San Sebastiano, mentre nella cappella del Santissimo Sacramento e nel tamburo della cupola sono illustrate le scene di vita del Cristo.
Alcune fonti rivelano che all’interno della Basilica, prima del terremoto del 1693, erano presenti delle opere di Baldassare Grasso, maestro di Pietro Paolo Vasta.
A destra del transetto è possibile ammirare la tela di Michele Vecchio, raffigurante San Sebastiano in gloria, dietro la quale è custodito il simulacro del Santo, che viene portato in processione ogni 20 gennaio dai fedeli durante la festa patronale.
Nelle sale adiacenti alla Sacrestia trova posto il Museo del Tesoro dove vengono conservate opere di stile siciliano risalenti al 18esimo secolo, assieme a queste opere vengono conservati anche i numerosi ex voto offerti a San Sebastiano.
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