Santuario Madonna della Quercia - Morrovalle

Ordine del Santuario: Passionisti

La Storia: Il santuario della Madonna della Quercia è situato nel comune di Morrovalle (MC) e ha avuto origine da un’immagine di piccole dimensioni della Vergine con in braccio il Bambino che un pittore rimasto anonimo eseguì su commissione di un illustre Morrovallese, il signor Alessandro Collaterale, verso il 1650.
L’immagine fu chiamata Madonna della Quercia perché ispirata a quella omonima di Viterbo e perché il quadro fu posto all’incrocio di strade campestri, sul tronco di una grossa quercia.
In seguito, per difenderla dalle intemperie, si pensò di costruire una piccola edicola, aderente alla quercia centenaria. L’edicola divenne subito richiamo di devozione per la gente e la Madonna mostrò di gradire gli omaggi di quei semplici fedeli, facendo sentire loro la sua protezione. Alla gente del luogo piano piano si unirono anche altri fedeli provenienti dai paesi dei dintorni.
Nel 1721, Gian Girolamo Collaterale, figlio di Alessandro, fece restaurare e completare l’edicola, trasformandola in una cappellina chiusa. Da allora l’immagine sacra si poteva ammirare solo attraverso una finestrella protetta da un’inferriata.
La devozione verso la Madonna della Quercia intanto aumentava e cresceva il numero dei pellegrini. L’Arcivescovo di Fermo Monsignor Girolamo Mattei incaricò il parroco di Morrovalle di occuparsi della cura spirituale dei fedeli che accorrevano e di gestire saggiamente le offerte che i pellegrini donavano.
Col passare del tempo sorse spontaneo il desiderio di edificare una chiesa in onore della Madonna. Tale desiderio si concretizzò in tempi abbastanza rapidi e il 23 dicembre del 1724 l’arcivescovo di Fermo poté benedire l’altare e celebrarvi solennemente la Santa Messa. La primitiva cappella rimase a fianco della nuova chiesa e conservò il tronco della vecchia quercia.
I segni della gratitudine popolare per i favori ricevuti dalla Vergine riempivano le pareti della cappella e l’afflusso era costante.
Edificato il nuovo tempio in onore della Madonna della Quercia, si pensava che il concorso dei fedeli si sarebbe mantenuto in tutto il suo fervore. Ora si poteva con tutta comodità assistere ai sacri riti e compiere le pratiche di devozione nel desiderato santuario. Non fu così: piano piano l’interesse scemò anche perché non c’era un sacerdote stabile che gestisse di continuo il piccolo santuario.
Alla fine la cura della chiesa e della cappella fu affidata ad un eremita che però non svolse con impegno il suo incarico cosicché in poco tempo non solo fu abbandonata dai fedeli, ma la stessa costruzione andò ogni giorno deteriorandosi minacciando una irreparabile rovina.
Fortunatamente il parroco di Morrovalle si adoperò con ogni zelo per riportare il venerato santuario alla primitiva attenzione popolare. Il marchese Alessandro Bandini di Camerino non badò a spese per restaurare la chiesa cadente e in pieno accordo con il parroco si adoperò per ridestare nel popolo la devozione verso la Madonna della Quercia.
Lo stesso Bandini si adoperò perché i Passionisti che desideravano aprire un convento nelle Marche potessero acconsentire a trasferire una piccola comunità a Morrovalle. Il Papa Pio VI stesso che aveva un affetto singolare per i Passionisti fece scrivere al Bandini perché sollecitasse il compimento del lodevole progetto. Lo stesso Papa il 27 agosto 1779 trasmise al Generale dei Passionisti P. Giambattista Gorresio il “Rescritto”. Poco più di un mese dopo il municipio di Morrovalle diede a pieni voti il suo assenso nella seduta consiliare del 2 ottobre 1779.
I primi tre sacerdoti passionisti insieme con un religioso laico giunsero a Morrovalle il 27 ottobre 1779 dopo un viaggio avventuroso. Tra essi c’era anche il futuro vescovo di Macerata e poi santo, P. Vincenzo Maria Strambi. Furono accolti con tanta gioia da tutti.
L’apertura del nuovo convento passionista segnò un grande risveglio di vita religiosa in tutto il territorio di Morrovalle; l’antico e ormai abbandonato santuario della Madonna della Quercia si ridestava ad un meraviglioso rifiorire.
Il marchese Bandini fece rivestire le pareti della cappella con preziosi marmi e l’8 settembre del 1793 l’immagine della Madonna della Quercia fu definitivamente trasferita nella sua antica cappellina magnificamente rinnovata.
Nel 1810 Napoleone Bonaparte fece sopprimere molti ordini religiosi confiscandone le proprietà. Anche il convento di Morrovalle fu confiscato e i religiosi dispersi. Solo 11 anni dopo alcuni religiosi poterono tornare. Iniziava l’epoca d’oro per i Passionisti a Morrovalle.
Nel 1838 fu consacrata la chiesa dedicata alla Madonna della Quercia e da allora l’affluenza di devoti conobbe una notevole crescita, assistiti spiritualmente dalla comunità passionista.
Il 10 settembre del 1856 giunse a Morrovalle proveniente da Assisi il giovane Francesco Possenti che diventerà san Gabriele dell’Addolorata. Vi farà il suo noviziato e vi rimarrà quasi due anni. La cappella della Madonna della Quercia diventerà il luogo dei suoi frequenti momenti di fervorosa preghiera. La sua santità sarà una santità mariana e il suo passaggio segnerà per sempre il convento di Morrovalle che diventa “Il noviziato di San Gabriele”.
Purtroppo nuvoloni neri si addensavano sul convento e sul santuario. Il risorgimento italiano dominato da sentimenti anticristiani lo vedranno chiuso e forzatamente abbandonato. Così la cappellina della Madonna della Quercia, la chiesa e il convento dei Passionisti vissero la propria morte.
Il convento divenne ripostiglio di attrezzature agricole la chiesa diventò fienile, stalla e magazzino. La cappellina della Madonna fu depredata dei suoi quadri più pregiati.
Quando però nel 1920 San Gabriele fu dichiarato Santo, si ridestò in tutti la volontà di riavere quel convento. Il conte Lucangeli di Portorecanati riuscì a convincere le autorità a restituire l’antico convento e la chiesa agli antichi proprietari i quali cedettero il tutto ai Passionisti.
Gli anni successivi furono caratterizzati da serrati restauri e la gente del posto contribuì spontaneamente con offerte.
Il 16 settembre del 1928 il vescovo ausiliare di Mantova, Giovanni Battista Peruzzo passionista, pose sul capo della Vergine e del Bambino una splendida corona d’oro, dono del popolo.
Il convento ritornò ad essere sede del noviziato passionista e il santuario grazie alla presenza di tanti giovani rifiorì. Durante la seconda guerra mondiale vi furono trasferiti anche i seminaristi di altri conventi minacciati dalla guerra. Anche Morrovalle non fu particolarmente sicuro ma, grazie a Dio, tutti rimasero incolumi.
L’ultimo restauro e ampliamento del santuario risale al 1996. Lo si è reso più capiente per accogliere i tanti devoti della Madonna della Quercia e di San Gabriele.
Da qualche anno il convento dei Passionisti, custodi del santuario della Madonna della Quercia è sede del postulato passionista.
Il Convento dei Passionisti di Morrovalle sorge seminascosto tra il verde delle querce e degli ulivi, nella pace della collina marchigiana, nella vallata del Chienti. Fu un illustre cittadino di Morrovalle, Alessandro Collaterale, che verso il 1650 fece dipingere su tela l'immagine di Maria che, posta sul tronco di una quercia, sostiene amabilmente il Bambino Gesù. Poichè la folta chioma dell'albero non garantiva l'incolumità del quadro si pensò di proteggerlo costruendo una piccola edicola aderente alla quercia centenaria. Nel 1709 l'edicola venne ingrandita e trasformata in una piccola cappella mariana, nuovamente ampliata e restaurata nel 1789, quindi ricostruita nella forma attuale nel 1933. Nel 1724, per accogliere i numerosi fedeli che venivano a venerare la Madonna della Quercia, furono costruiti la Chiesa attuale e il complesso religioso. Per assistere i fedeli e custodire la Chiesa furono chiamati i Passionisti, che giunsero a Morrovalle nel 1779, guidati da San Vincenzo M. Strambi. Nel 1856-58 S. Gabriele dell'Addolorata fece qui il noviziato. Oggi è sede del Postulato passionista.

La Chiesa
Dall’esterno settecentesco, a linee severe e senza pregi d’arte, passando all’interno, si è di fronte ad una struttura tardo barocco molto semplice, a croce greca e cupoletta centrale.
La sobria decorazione d’angeli che sostengono i simboli della Passione nei quattro pennacchi, l’Agnello pasquale nel soffitto a volta del presbiterio e la gloria di San Gabriele nella lunetta, non tolgono il risalto ai due affreschi laterali raffiguranti la chiamata di San Gabriele da parte della Vergine durante la processione a Spoleto il 22 agosto 1856 e la professione religiosa di San Gabriele il 22 settembre 1857, opera del pittore decoratore Mario Bedini di Ostra Vetere (AN), 1934.
Sui fondali dell’asse trasversale della croce greca si possono ammirare due dipinti del Francisi. Rappresentano lo slancio d’estasi davanti al Crocifisso di San Paolo della Croce fondatore dei Passionisti e la concentrazione estatica di San Vincenzo Maria Strambi Vescovo Passionista di Macerata.

La Capellina della Madonna della Quercia
Demolita completamente per il suo pessimo stato e subito ricostruita nel 1930, la cappellina della Madonna trova i suoi pregi nella completa ricopertura marmorea delle pareti, nella fine struttura dell’altare di marmo ocra, nella nuova cupola a metallo misto e vetro e nella lunetta con il dipinto “La Vergine Desolata” sotto la Croce, di Tommaso Conca.
Pregevoli sono i due quadri delle pareti laterali: l’Annunciazione e la Presentazione di Maria al tempio, che il pittore Francisi seppe ben copiare da originali del Gagliardi.
L’immagine della Madonna della Quercia con il Bambino che sorregge un piccolo uccello, simbolo dell’anima che a Lui si affida, ha ripreso il suo posto tra i rami simbolici di quercia, due anni dopo la solenne incoronazione del 1928.
Questa immagine dal punto di vista artistico, è stata giudicata un buon lavoro, che ritrae due rifinite figure campagnole, Madre e Figlio, che suscitano devozione per la loro amabilità.
Molti devoti entrano nella cappellina per venerare la Madonna della Quercia ed è difficile che i fedeli che frequentano la chiesa, tralascino di visitare, prima o dopo, la cappellina, dove nel silenzio e nella penombra, pregano, sperano e ringraziano.

Santo del Santuario: Madonna della Quercia

Da vedere: Il santuario con la sacra immagine della Madonna della Quercia nella sua cappella. Alcuni pregevoli quadri.

Esperienze spirituali:
Gruppi laicali si riuniscono nei locali del Santuario:
Rinnovamento nello Spirito (Tutti i mercoledì alle ore 21.00)
Movimento Mariano (3° Lunedì di ogni mese con Rosario e Messa alle ore 21.00)
Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso” (2° e ultimo martedì di ogni mese alle ore 21.00).
Adorazione eucaristica ogni giovedì alle ore 21.00 da Ottobre a Giugno

Servizi: Disponibilità di Sacerdoti per confessioni e direzione spirituale

Festività significative:
Prima domenica di Ottobre Festa della Madonna della Quercia
27 febbraio Festa liturgica di San Gabriele dell’Addolorata
Prima domenica di Giugno Festa popolare di San Gabriele dell’Addolorata

Libro consigliato:
“La Madonna della Quercia e San Gabriele” - A cura di Lino Tendina - Editoriale Eco srl - San Gabriele, Teramo

Orari Messa e ufficio:

Apertura santuario
Ore 07.00-12.00, Ore 15.00-20.00

Sante Messe
Feriali: Ore 07.30, Ore 19.00
Festivi: Ore 07.30, 09.00, 10.00, 11.00, 17.00*, 18.00**
La santa Messa della sera sia feriale che festiva è preceduta dalla recita del santo Rosario

*ora solare, ** ora legale

 

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