In principio la Chiesa di Santa Maria alla Vittoria era stata dedicata al teologo cristiano San Paolo, edificata tra il 1608 e il 1620 per ospitare l’istituto religioso dei Carmelitani Scalzi.
Durante la Guerra dei trent’anni, in particolare nella fase boema che vide la provvisoria vittoria dei cattolici sui protestanti, fu collocata nell’altare maggiore una statua della Madonna proveniente dalla Boemia, la quale aveva aiutato i soldati cattolici nella vittoria attraverso un miracoloso abbaglio di luce che fece scappare gli avversari.
Un documento pontificio redatto da Papa Innocenzo X ci testimonia questa devozione alla Madonna Regina della Vittoria.
L’architetto Carlo Maderno si prese l’incarico di progettare la Chiesa mentre la facciata fu realizzata da Giovanni Battista Soria, richiamando le caratteristiche della Chiesa di Santa Susanna a Roma.
L’unica navata composta da volta a botte costituisce l’interno della struttura religiosa con gli affreschi sul soffitto di Gian Domenico Cerrini.
Le tre pale dell’altare sono state realizzate dal Domenichino, dal Guercino e da Guido Reni.
L’opera più importante della Chiesa rappresenta l’altare del transetto sinistro con il maestoso gruppo scultoreo di Gian Lorenzo Bernini “Transverberazione di Santa Teresa d’Avilia” voluta dal Cardinale veneziano Federico Comer.
In questa rappresentazione si può notare un angelo che trafigge il cuore di Santa Teresa attraverso un dardo, illuminato dalla luce proveniente da una finestrella sul soffitto.
Intorno a questa scena di marmo sono presenti i membri della famiglia del Cardinale (i Cornero) che assistono all’estasi della Santa.
Foto Immagine Di Architas in Wikipedia
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