Festa di Sant’Efisio

di Pubblicato in Eventi, News, Percorsi ed itinerari, Ricorrenze Religiose


La Festa di Sant’Efisio è una delle più lunghe e antiche processioni italiane, e si svolge in Sardegna nel giorno del 1° maggio, fin dal 1657. Lunga non solo per il cammino, che si snoda in ben 65 chilometri, ma anche per la lunghezza temporale, svolgendosi nell’arco di 4 giorni. Numeri che la rendono la più grande del Mediterraneo e non solo dell’Italia.

La tradizione vuole che nel 1656 i cagliaritani pregarono Sant’Efisio per ottenere protezione dalla peste, che imperversava nell’isola, e anche l’amministrazione comunale si unì alla preghiera votandosi al santo per la grazia e offrendo in cambio il voto della processione, che si sarebbe svolta in suo onore. In qualche mese la peste iniziò a calare d’intensità, e dall’anno seguente, fedeli al voto fatto, i cagliaritani svolsero la prima Festa di Sant’Efisio, scegliendo il 1° maggio come periodo simbolo della rigenerazione della natura. Da allora la celebrazione si è svolta ogni anno. Oggi, ad occuparsi dei preparativi è l’Arciconfraternita del Gonfalone, che nei giorni precedenti prepara il simulacro del santo, lo adorna di gioielli e depone nel cocchio dorato.

La processione parte dal quartiere di Stampace, nella cui chiesetta viene celebrata la messa, la mattina del 1° maggio. Ad aprirla figurano i carri tradizionali (traccas) trainati dai buoi e addobbati per la festa. Migliaia di figuranti in costume seguono la processione, indossando tradizionali abiti sardi e rappresentando il seguito come era costituito un tempo: coi miliziani che proteggevano la processione dai criminali, una rappresentanza dell’arciconfraternita (che sostiene un crocifisso del 1700) e alcuni delegati comunali. La folla attraversa vari luoghi della città, ricevendo perfino il saluto delle navi attraccate al porto, che fanno suonare le loro sirene per l’occasione. Terminato il giro in città, la processione per la Festa di Sant’Efisio parte per il suo lungo pellegrinaggio.

Sempre il 1° maggio, uscita da Cagliari, la processione procede verso la città di Nora. La prima tappa è a “soli” due chilometri, a Giorgino, un piccolo villaggio di pescatori, dove il simulacro viene spogliato dei gioielli e vestito con abiti più umili, per essere poi trasferito in un cocchio di campagna. Si prosegue poi verso Maddalena Spiaggia, dove il simulacro sosta per essere adorato dai fedeli del cui paese è patrono. Si continua verso Su Loi, nella cui chiesa (intitolata a Sant’Efisio) viene celebrata la messa. La benedizione eucaristica si tiene invece a Villa d’Orri, lungo il cammino verso Sarroch, in cui il simulacro viene deposto nella chiesa parrocchiale per il riposo notturno.

Il 2 maggio si raggiunge Villa San Pietro, in cui la processione continua per le strade cittadine e si ferma poi per la celebrazione della messa. Si cammina poi fino a Pula, dove nella chiesa di San Giovanni Battista viene detta messa, per poi riprendere il viaggio fino a Nora, che si raggiunge alle 21.

Il 3 maggio è giorno di grande celebrazione, tutto dedicato alla commemorazione di Sant’Efisio: durante la mattina si celebra messa in suo onore e la sera la processione segue la via fino alla spiaggia della città, in cui il santo finì martirizzato. Solo a tarda sera, il corteo riparte per Pula.

Il 4 maggio si riparte verso Cagliari e il quartiere di Stampace, nella cui chiesa il simulacro rientra circa alle 23, e comunque sempre prima della mezzanotte, perché il voto deve essere sciolto entro il giorno stabilito. A scioglierlo è il Presidente dell’Arciconfraternita, che esegue un’apposita lettura.

 La Festa di Sant’Efisio è un momento celebrativo particolarmente sentito e quasi mai interrotto (solo due volte a causa delle rivolte del 1794 e alla spopolazione dei giovani causata dall’arruolamento del 1917), e a volte eseguito anche in condizioni difficili: basta pensare che anche nel 1943, dopo i bombardamenti subito, un gruppo di coraggiosi fedeli uscì comunque tra le macerie per portare il santo in processione.

Autore: Redazione