Nel piccolo paese di Ficulle (provincia di Terni, in Umbria), si trova il caratteristico Santuario della Maestà, riguardo cui si narra una curiosa leggenda. Si racconta che in una grotta nelle vicinanze fu ritrovata una sacra immagine raffigurante la Madonna Regina con il Bambino Gesù, circondati da angeli in gloria e con accanto San Giovanni Battista e san Francesco d’Assisi. I fedeli in solenne processione condussero l’immagine nella chiesa parrocchiale, solo per scoprire, il giorno seguente che questa era sparita e tornata nella grotta da cui proveniva. Con ancor maggior solennità, l’immagine fu riportata in chiesa, ma di nuovo, il giorno seguente non la trovarono se non nella sua grotta. Prendendo il fatto, come un segno che la Madonna volesse rimanere vicino a quelle grotte, fu eretta la piccola cappella che in seguito diventò il Santuario della Maestà e in cui venne deposta la sacra immagine, e divenne un punto di raccolta religiosa per la gente dei dintorni.
Riguardo il Santuario della Maestà, la cui festa cade il 21 novembre di ogni anno, ci sono tracce risalenti al 1606 e al 1616 nei resoconti ufficiali delle visite pastorali del Cardinale Sannesio. Gli scritti dell’alto prelato riferiscono di una sua visita ad una chiesa non lontana dalle mura di Ficulle dedicata alla Santissima Vergine, che veniva invocata con il titolo di Maiestatis. Da queste prime tracce e data la leggenda sulla fondazione del Santuario della Maestà, è facile intuire come il culto della Maestà abbia radici ancora più lontane nel tempo, derivate di certo dall’amore dei ficulesi per la Santissima Vergine.
I punti focali e storici del Santuario della Maestà sono stati ricreati grazie ai dormenti dell’archivio parrocchiale e a quello diocesano, oltre ad alcuni scritti di Don Rinaldo Magistrato.
Il 28 maggio del 1606, durante la visita pastorale del Cardinale Sannesio, questi si reca presso una piccola chiesa fuori Ficulle, e in seguito, nel 1616, il cardinale torna a far visita alla chiesa dedicata alla Santissima Vergine, invocata con il nome di Maiestatis. Nel 1687 si riscontra l’ordine del Cardinale Millino di ridipingere le immagini Santissima Vergine e del Bambin Gesù. Nel 1731 vengono richiesti dei lavoro di imbiancatura e per scavare dei fossi per proteggere la chiesa dall’umidità da parte del Vicario Generale del Vescovo. Nel 1846 vengono effettuati lavori di tinteggiatura, ristrutturazione del portico e restauro dell’affresco, ad opera del pittore Celestino Batini, richiesti dall’amministratore del Santuario della Maestà. Tra gli anni 1888 e 1895 avviene un’importante operazione edile che porta alla costruzione di una chiesa sul lato sinistro della chiesa esistente, entrambe messe in comunicazione da due archi. Nel 1925 le due chiese saranno poi unificate.
Nel corso dell’ultimo secolo, ci sono state altre opere di rafforzamento della chiesa e restaurazione dell’immagine, con momenti salienti come il 21 novembre 1947, in cui la popolazione ficullese scioglie il pubblico voto per l’atto di affidamento alla Madonna della Maestà che l’intera Comunità aveva fatto durante la Seconda Guerra Mondiale affinché proteggesse il paese durante i bombardamenti; o quando nel 22 agosto 1954, grazie a Papa Pio XII fa incoronare con un diadema la sacra immagine della Madonna della Maestà. I lavori di rinforzo e miglioramenti sono proseguiti fino ai giorni nostri 8l’ultimo è del 2017) e accompagnano il Santuario della Maestà a testimonianza dell’importanza di questo luogo per i fedeli locali, ma anche per la chiesa cattolica stessa, che grazie a diverse personalità nel corso dei secoli, si è presa cura di questa santa chiesa.