La processione del venerdì santo a Matelica

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La Processione del Cristo Morto, che si svolge il Venerdì Santo di ogni anno nella città di Matelica (MC), è nel suo genere una delle più complete e prestigiose delle Marche. Non si sa in quale anno abbia avuto inizio; sappiamo però che si svolse in modo saltuario fino al 1798, anno in cui il padre francescano Giuseppe da Recanati fondò a Matelica la Pia Unione del Cristo Morto, ospitata  nella chiesa di San Francesco, retta dai Frati minori, affinché i suoi iscritti concorressero a mantenere il decoro della Processione nel Venerdì Santo, la rendessero sempre più stabile e durevole, meditassero ed aiutassero a riflettere sulla Passione, Morte e Risurrezione di Nostro Signore. In seguito la Pia unione promosse il devoto svolgimento delle Tre Ore di Agonia di Nostro Signore Gesù Cristo, che a quei tempi si svolgevano presso i Padri Filippini, e dall’8 aprile 1824 la Processione del Cristo Risorto, che in precedenza era stata curata dai Padri Carmelitani e si svolgeva la mattina del giorno di Pasqua:  questa Processione durò  fino agli anni Settanta del Novecento; poi purtroppo fu smessa per mancanza di partecipazione popolare. Gli iscritti alla Pia Unione si impegnavano e si impegnano tuttora a partecipare all’Assemblea generale, che si tiene la quinta domenica di Quaresima presso il Convento francescano, a prendere parte alla S. Messa, che si celebra per i Confratelli vivi e defunti nella chiesa di S. Francesco prima della suddetta Assemblea, a partecipare alla Processione del Venerdì Santo,  alle funzioni della Settimana Santa nella chiesa di S. Francesco e, finché è durata, alla Processione del mattino di Pasqua. A vantaggio di ogni Confratello deceduto vengono applicate cinque Sante Messe. Attualmente gli iscritti alla Pia Unione del Cristo Morto sono 137.

Ancora più antica è la fondazione della Pia Unione dell’Addolorata, istituita da P. Bernardinangiolo nella chiesa di S. Francesco a Matelica il 18 novembre 1758 ed eretta canonicamente nel 1869; all’inizio si chiamava “Società della Beata Maria Vergine dei Sette Dolori”. Tra le sue varie finalità c’erano (e ci sono ancora oggi) la preparazione, l’organizzazione e la partecipazione ai riti della Settimana Santa, in particolare le Tre Ore di Agonia di Gesù Crocifisso e la Processione serale con il Cristo Morto, al cui decoroso e devoto svolgimento dovevano collaborare. La Pia Unione dell’Addolorata è diretta da un Consiglio presieduto dalla Priora e dal Padre assistente; la città e la campagna matelicese sono state divise in 23 zone, ciascuna collegata al Consiglio tramite una Consorella, che ha il compito di capo zona. Attualmente le iscritte sono 185.

La Processione del Cristo Morto, come è noto a tutti i Matelicesi, ha inizio alle ore 20 del Venerdì Santo; parte dalla Chiesa di S. Francesco e percorre varie vie del centro storico. Lungo il percorso, in questi ultimi anni, vengono allestiti quadri viventi della Via Crucis. Giunto davanti alla chiesa di S. Maria Maddalena, da tutti conosciuta come Beata Mattia, il carro col Cristo Morto entra in chiesa (da qualche anno non più, a causa dei lavori di restauro), poi riprende il cammino. Nella Piazza “Enrico Mattei” si svolge l’incontro tra il carro col Cristo morto e quello dell’Addolorata, che rappresenta un momento di grande valenza spirituale oltre che emotiva. Dopo la predica e la benedizione in piazza si rientra a S. Francesco, dove viene impartita una seconda benedizione. I partecipanti alla Processione sono disposti secondo un ordine preciso. All’inizio avanzano gli scout (lupetti e coccinelle), poi lo stendardo del Cristo Morto, seguito dai simboli della Passione, rappresentati da oggetti o da piccoli stendardi portati da 25 bambini e ragazzi: la borsa con i 30 denari, il calice del Getsemani, la lanterna di Giuda e dei soldati, una spada, le catene, un guanto nero, il gallo, la colonna della Flagellazione, le verghe, la Corona di spine, il Volto Santo, tre chiodi con martello e tenaglie, tre dadi, il vaso del fiele e dell’aceto, l’asta con la lancia e la canna con la spugna, le aquile romane ed altri vessilli, la Sacra Sindone. Ogni simbolo è affiancato da due lampioni. Seguono il Cireneo che porta la Croce e il Cristo scortato da sei soldati romani. Dietro Gesù incedono i sacerdoti matelicesi con una reliquia della Santa Croce.  Quindi procede il carro col Cristo Morto, attorniato da sei grandi lampioni. Dopo la banda musicale cittadina, che contribuisce a rendere ancora più solenne l’avvenimento, avanza lo stendardo della Pia Unione dell’Addolorata, seguito dalle numerose iscritte, ognuna delle quali porta una candela. Ci sono poi le stazioni dei Sette Dolori di Maria Santissima Addolorata, affiancate da lampioncini, e il carro dell’Addolorata, circondato da quattro lampioni. Gli iscritti alla Pia Unione del Cristo Morto, oltre a portare lampioni e stendardi ed a spingere i carri, sono impegnati nel garantire un ordinato e decoroso svolgimento della Processione. Infine segue la folta e devota schiera dei fedeli, che sempre molto numerosi partecipano a questo momento così significativo della Settimana Santa. Non meno numerose sono le persone che assistono, lungo le vie e in piazza, allo snodarsi di questa intensa e commovente manifestazione.

Pierluigi Liberati

Autore: Redazione