Il Giubileo della Misericordia com’è noto terminerà il 20 novembre. In questo lungo anno di eventi dedicati alla Misericordia un giorno particolare è proprio quello del 6 novembre, il Giubileo dei Carcerati.
Il 5 novembre un migliaio di detenuti che stanno partecipando a questo evento hanno visitato le chiese giubilari della Capitale: San Giovanni Battista e Santa Maria Nuova in Vallicella, fermandosi in adorazione e proseguendo il pellegrinaggio in direzione della porta Santa di San Pietro.
Il momento più importante del Giubileo dei Carcerati è domenica 6 novembre dove a San Pietro alle ore 9.00 è prevista la testimonianza di alcuni detenuti.
Nell’udienza generale del 28 settembre Papa Francesco diceva:
“Il buon ladrone diventa testimone della grazia; l’impensabile è accaduto: Dio mi ha amato a tal punto che è morto sulla croce per me. Un condannato a morte diventa modello del cristiano che si affida a Gesù”.
Alle ore 10 l’Eucarestia con la partecipazione di Papa Francesco ed alcuni cappellani delle carceri di cui don Virginio Balducchi ne è l’ispettore. In seguito i detenuti assisteranno alla preghiera dell’Angelus in piazza San Pietro.
Le carceri italiane sono 230 in tutto, occorre aggiornare l’opera di misericordia dice Balducchi per dialogare, pregare insieme e creare ponti sociali, lo dimostra il fatto che stanno arrivando al Papa molte lettere che chiedono a gran voce un percorso di formazione nelle carceri e la possibilità di far parte della comunità cristiana.
Visitare i carcerati oltre che essere opera di Misericordia diventa dialogo della comunità tra il “dentro” e il “fuori”. Con questo gesto simbolico ma significativo il Papa accoglie i detenuti nella sua casa, riavvicinandoli nella comunità.
Il grande problema di sovraffollamento delle carceri italiane non è di facile soluzione, la condizione migliore sarebbe che ci fossero meno detenuti. Un passo avanti potrebbe esserci proponendo un lavoro con un percorso di recupero individuale che diventa però molto difficile da attuare.
Questo incontro voluto da Papa Francesco sarà un momento per parlare dei detenuti, cercare soluzioni alternative e ricordare il perdono di Dio misericordioso.