Il 25 maggio del 2016 si celebreranno i 500 anni dalla nascita di Carlo Dolci.
Il 26 gennaio 2015 presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York è stato presentato il libro di Francesca Baldassari “Carlo Dolci. Complete catalogue of the paintings”, una grande monografia che ha riscoperto il pittore del Seicento di Firenze. Si contano sul catalogo generale 390 opere.
La “Galleria Nazionale d’Arte Antica“di Palazzo Corsini di Roma, che possiede tre opere dell’artista, sta programmando per il 2016 una retrospettiva a lui dedicata.
Pittore poco incline a viaggiare, solo una volta lasciò Firenze alla volta di Insbruck per dipingere il ritratto della promessa sposa di Leopoldo D’Asburgo, figlia di Anna de’ Medici.
La sua bassa statura gli valse il soprannome di Carlino.
Dedito a dipingere soggetti religiosi, giurò a se stesso di non dipingere mai nudi. Mantenne questo giuramento negli anni per tutti i suoi centinaia di dipinti.
L’Adorazione dei Magi del 1849, una tela dove lui stesso è ritratto in fondo a destra si trovava nella collezione Gerini. Nel novecento scompare dalla collezione per ricomparire a Buenos Aires. Nel 1989 va all’asta a New York e viene acquistato da un mercante per un milione di sterline per la National Gallery di Londra.
Maria Maddalena è uno dei ritratti più raffinati, si trova alla Galleria Palatina di Firenze.
Sant’Agnese è uno dei tanti ritratti della moglie, Teresa Bucherelli, 20 anni più giovane che gli diede otto figli. Il dipinto si trova presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzi Corsini a Roma.
Numerosi suoi dipinti sono pieni di sorprese. Nell’Autoritratto del 1674 Carlo Dolci si effigia con in mano una propria caricatura di lui stesso che dipinge. All’età di 11 anni dipinge per la prima volta Gesù fanciullo coronato di spine.
Gran parte della produzione di Carlo Dolci è di tipo devozionale, colma di grande spiritualità. Il suo stile è molto attento ai dettagli, come ad esempio in Ainolfo de’ Bardi, agli Uffizi di Firenze. Numerose sono le rappresentazioni del Cristo, di santi, di sante e di estasi. Luigi Lattanzi lo avvicina a Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato.
A Roma viene custodito il dipinto della Vergine con il Bambino alla Borghese con un Ecce Homo.
Altri ancora e di maggior prestigio saranno presenti nella mostra che Giorgio Leone dirigente del museo “Galleria Nazionale d’Arte Antica” vorrebbe, appunto, organizzare a Palazzo Corsini per i 500 anni dalla nascita del grande e prestigioso pittore fiorentino.
Singolare aspetto è che in Italia si ricordi poco questo grande artista; Carlo Dolci fu a lungo a lungo dimenticato e sottovalutato, le sue opere sono state utilizzate spesso come immaginette votive soprattutto per i cosiddetti “santini”.
Nei maggiori musei del mondo e nelle grandi pinacoteche, invece, le opere del Dolci sono oggetto di collezionismo.
Oltre alla retrospettiva prevista a palazzo Corsini è in preparazione un’altra personale dell’artista che si terrà nel 2017 presso il Davis Museum di Wellesley di Boston.
I capolavori migliori si trovano, al Vienna Museum, al Metropolitan Museum di New York, al Getty Museum di Los Angeles ed all’Ermitage di San Pietroburgo.