Parlare di Orte prescindendo dalle Confraternite non è possibile, esse hanno realizzato e gestito la sanità locale per più di 8 secoli, tant’è che sin dalla metà del 1100 la Confraternita di Santa Croce provvedeva al mantenimento dell’ospedale da lei stessa fondato.
Oggi come allora le Confraternite (riunite in un unico ente sin dal 1946) operano in tre grandi filoni: la carità, la formazione e l’aspetto laico nella società. Le molteplici attività legate a questi aspetti testimoniano una vitalità mai sopita, anzi, oggi ancor più accentuata attraverso molteplici eventi sia a carattere prettamente religioso-spirituale, caritatevole e solidale e partecipativo nella vita cittadina.
La manifestazione che testimonia la loro presenza si riconosce nella “Processione del Cristo Morto”. Nata per iniziativa della Confraternita di Santa Croce (riconosciuta da un indagine del quotidiano “Il Sole 24 Ore” come la più antica d’Italia), vede la presenza della altre Confraternite attualmente esistenti. Collocata come origine nella metà del 1200 ha mantenuto intatti i fondamenti principali. Un corteo funebre, mesto e devoto, che accompagna Cristo alla sepoltura. È bene precisare che non si tratta di un evento folcloristico, ma di preghiera e meditazione. La processione vede la presenza dei 500 iscritti alle Confraternite, con ogni “compagnia” (ad Orte sono chiamate anche così le Confraternite) dotata delle proprie croci e suppellettili, alcune piccole opere d’arte del sei-settecento. Tutto inizia alle 21.30 quando allo spegnere completo della pubblica illuminazione, il Rettore Generale ordina a due “furieri” di Santa Croce di recarsi presso le altre chiese del centro storico dove sono in attesa tutte le altre compagnie. Quando queste sono pronte, ognuna nelle strade che si immettono nella piazza principale, vengono fatte fanno sfilare dai due furieri secondo un ordine secolare. Il corteo giunto davanti alla chiesa madre di Santa Croce si dispone per la partenza vera e propria. Da Santa Croce, per ultimo, uscirà la Confraternita medesima seguita dalla bara del Cristo morto, dall’Addolorata e dall’unica Confraternita femminile. La sosta di Piazza della Libertà vede la riflessione spirituale, la preghiera e il canto del Miserere. Il cammino delle Confraternite nelle strette vie del centro storico è accompagnato dal silenzio e dal sinistro rumore delle catene che i tantissimi penitenti scalzi hanno legate ai piedi. La catena simboleggia la costrizione che subì il Cristo mentre la croce in spalla l’aiuto che Simone di Cirene portò in quei drammatici momenti. Gli enormi “crocioni” (alti fino a 4,20 mt) esaltano la croce come albero della vita e simbolo di salvezza dell’umanità. L’ultima fermata è fuori la chiesa di Santa Croce, lì verrà cantato lo Stabat Mater e recitata la preghiera del confratello. Al rientro verrà distribuito ai partecipanti e alla popolazione il “pane del venerdì Santo”. Le confraternite nel 2000 hanno realizzato una sala espositiva con le più belle suppellettili processionali e altri oggetti devozionali. Il museo, visitabile tutti i giorni, ha nella bara l’oggetto artistico più interessante. Realizzata nel 1626 sostituì la precedente andata perduta, esprime tutta l’arte barocca che risente dei primi influssi classici.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il sito www.confraterniteorte.it